Un farneticante articolo apparso su TPI riprende la cazzata di Grillo e titola “purtroppo non si può togliere il voto agli anziani”. Quando non sai come sconfiggere una frangia politica e non hai voglia di fare autocritica, la mossa più comoda è quello di escluderla dalla competizione. Mi manda ai matti, assieme al costante screditare gli elettori della parte opposta che “non superano la terza media”.
Ma perché, quelli che andavano in chiesa a chiedere al prete cosa votare erano laureati? Quelli nel dopolavoro ferroviario a far comitati erano colti? Quanti andavano all’università, negli anni ’50?
Al mondo le persone vengono considerate in numeri.
Più un gruppo è numeroso, più ha potere. I vecchi attirano l’attenzione di politici e sindacati perché rappresentano una mole di persone maggiore. La dialettica politica e sociale si è adattata al loro linguaggio e non a quello dei giovani perché sono in netta minoranza. Ecco perché si parla più di tasse e di pensioni che di borse di studio. I giovani sono pochi perché non spuntano dal terreno, bisogna produrli. Ho 39 anni e vorrei avere già tre o quattro figli, invece non ne ho manco uno e conosco centinaia di miei coetanei nelle stesse condizioni.
Perché? Dopotutto mia moglie non ha neanche trent’anni.
Bè, perché l’alternativa è più comoda.
Certo, ho fame di benessere, di carriera, di divertimento, di sfizi; i nostri nonni questa roba neanche se la sognavano, gli bastava riuscire a scopare. La società imponeva che per farlo dovevano prima sposarsi e figliare, a loro tanto bastava. Lavoravano nei campi o nei cantieri edili 12 ore al giorno, tornavano in catapecchie scalcagnate coi mobili della trisavola, mangiavano polenta, vino e formaggio, giravano il quadro di Gesù e facevano la festa alla moglie che passava le giornate a star dietro ai bambini, sempre sull’orlo dell’esaurimento nervoso. Non c’era un’alternativa a questa vita.
Adesso c’è, e infatti la scelgono in tanti
Il motivo per cui non facciamo figli è mero egoismo, tutte le altre motivazioni sono bugie. Le strade pullulano di trentenni del Bangladesh con ventordici figli che dormono in 40mq, mangiano spaghetti nel sugo del pollo della cena scorsa e la massima botta di vita è una passeggiata di domenica. Se gli dici che giovedì sera alle 21 c’è una serata letteraria ti guardano come se fossi pazzo; loro a quell’ora lavorano, o ingravidano la moglie per l’ennesima volta.
Questo è quello che ha permesso all’Italia del dopoguerra quel boom economico: sperma, sudore, cemento e mancanza d’alternative. Ogni volta che ordino su JustEat mi domando quante persone avrei potuto conoscere andando in pizzeria e quante ne ha conosciute il fattorino portandomela. Noi vogliamo vivere bene e si può fare, è persino legittimo, ma i nostri voti saranno sempre meno e i nostri bisogni saranno sempre meno rappresentati. È semplice matematica.
Togliere il voto agli anziani non cambia il problema.