Carta bimbi 2020: 400 euro a chi spettano, requisiti e info
Carta bimbi 2020, l’intenzione del governo è di unificare i vari bonus esistenti e mettere a disposizione delle famiglie un assegno di 400 euro al mese.
Tra le altre novità della prossima manovra (insieme alla riduzione del limite di denaro contante) è in arrivo la cosiddetta Carta bimbi. In pratica l’esecutivo ha messo a punto una misura con cui si intende unificare i vari bonus già esistenti e a disposizione delle famiglie. La conferma della notizia trapelata nei giorni scorsi arriva dal documento di sintesi della prossima manovra circolato nelle ultime ore e da cui si è avuta qualche anticipazione in più circa le mosse che il governo starebbe per attuare.
Carta bimbi 2020, risorse mensili e fondi stanziati
Per quanto se ne sa, la carta bimbi dovrebbe dare diritto ad un importo di 400 euro al mese per figlio e saranno risorse con cui le famiglie potranno affrontare i costi di asili nido e babysitter. In totale il governo dovrebbe mettere a disposizione un fondo unico del valore di 2 miliardi di euro nel prossimo triennio. Rispetto ai fondi attualmente disponibili è prevista una quota aggiuntiva di 500 milioni di euro.
Le altre novità e le parole del ministro Gualtieri
Lo stesso documento di sintesi della manovra parla della possibilità, per le famiglie a basso reddito, di azzerare i costi per gli asili nido.
Con le stesse risorse c’è l’impegno del governo ad incrementare l’offerta di posti per asili nido, come tra l’altro più volte dichiarato dagli esponenti della maggioranza di governo e dello stesso esecutivo.
Inoltre nel 2021 si intende far partire il nuovo assegno unico per la famiglia. Sono previsti 100 milioni per il 2020, 265 per il 2021 e 478 per il 2022 in tre fondi distinti per la tutela del diritto al lavoro, per il trasporto delle persone con disabilità e per i caregiver.
Nel corso del confronto con la Commissione Ue il ministro Roberto Gualtieri ha parlato di una manovra «responsabilmente espansiva». Il ministro dell’Economia ha aggiunto: «Noi riduciamo il debito, ma lo facciamo attraverso un percorso più morbido perché sostenibile sul piano economico». E a proposito del rapporto con l’Europa ha spiegato: «Non chiediamo all’Europa un favore: abbiamo chiesto giustamente flessibilità per sostenere politiche di sviluppo».
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