Elezioni Umbria, come sono andati i sondaggi della vigilia?
Elezioni Umbria, una analisi delle performance dei sondaggi della vigilia. I maggiori errori riguardo al voto a Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia
Prima delle elezioni umbre, come e più che in altre occasioni, vista la rilevanza nazionale del voto locale, diversi istituti di sondaggio si erano cimentati in rilevazioni, nonostante le ridotte dimensioni della regione.
Il confronto tra questi sondaggi e il risultato reale è piuttosto impietoso, dobbiamo dirlo.
Anche facendo la tara dei 15 giorni di silenzio elettorale che lascia il più recente sondaggio a due settimane di distanza dal voto.
Venendo alle rilevazioni sui soli candidati presidenti quello che si è allontanato meno dal vero è stato Noto, che è anche il più recente, visto che prendendo la cifra centrale delle forchette vedeva Tesei, di centrodestra, al 49% contro Bianconi al 41%. Si tratta sempre di una sottostima della vincitrice dell’8,5%, e una sovrastima del perdente del 6,5%.
Simile l’errore di Swg, che ha fatto il proprio sondaggio a inizio mese, che vedeva Tesei vincere con il 49,5% contro Bianconi al 42%.
Più lontani sia Quorum, che stimava i due candidati più vicini, 47,2% a 43,1%, che soprattutto Ixè, che pensava che addirittura Bianconi fosse in testa, del 0,3%. Anche se qui erano inseriti i moltissimi indecisi non è realistico pensare che abbiano scelto tutti Tesei all’ultimo momento.
Elezioni Umbria, i maggiori errori su M5S e Fratelli d’Italia
Riguardo le stime delle performance dei partiti, quello che emerge maggiormente è la sovrastima delle intenzioni di voto per il Movimento 5 Stelle.
Del resto un partito il cui consenso è solitamente quello più volatile e d’opinione, soprattutto in casi come questo, in cui si sperimentava per la prima volta un’alleanza.
Swg lo dava al 14%, Piepoli addirittura al 19% a settembre. Si allontana meno dal 7,4% finale Quorum, che però sbaglia in modo molto più grave la stima del PD, che dà sopra al 30%, contro il 22,3% reale.
Piepoli vedeva il partito di Zingaretti al 26%, mentre è SWG l’unico ad azzeccarci, con il 22,5%.
Swg ha sbagliato di poco anche il sostegno alla Lega, vista al 38,5%, contro il 37% finale, mentre Quorum l’ha sottostimata con il suo 34,4%, stesso livello ipotizzato da Piepoli.
È stata Fratelli d’Italia invece ad avere sbaragliato le previsioni nel centrodestra, e forse è su questo partito che si sono concentrati i voti dell’ultimo minuto che hanno fatto trionfare Tesei.
Quorum lo vedeva al 6,7%, come Swg all’incirca, Piepoli al 6%, e invece ha avuto il 10,4%.
Che ci sia stato un travaso di voti non visto dai sondaggi dal M5S al partito della Meloni negli ultimi giorni? Non è da escludere.
Meno errori su Forza Italia. SWG e Piepoli davano il partito di Berlusconi al 6% e ha avuto il 5,5%. Più grave il disallineamento di Quorum che credeva potesse avere il 3,8%.
Nel complesso chi ha fatto meno peggio è forse SWG, ma ancora una volta l’entità degli errori dei sondaggi, superiori anche alle forchette fornite dagli stessi istituti, è veramente enorme. Malgrado il fatto che siano stati fatti a due settimane dal voto, cosa che parzialmente potrebbe giustificare l’errore considerando gli ultimi indecisi (che però non è realistico che finiscano tutti in blocco ad una coalizione) la differenza tra sondaggi e dato reale è troppo grande per non ammettere che qualcosa è andato storto. Soprattutto il dato di Ixè sembra davvero sballato.
Pur tenendo presente che si tratta di elezioni amministrative e non politiche questo voto aveva ed ha significato politico. Così come sono stati sbagliati i sondaggi a livello regionale non è pensabile che a livello nazionale la Lega sia crollata davvero come dicevano alcuni sondaggi a seguito del cambio di maggioranza parlamentare. Alcuni istituti sono passati nel giro di pochi giorni dal dare alla Lega il 38% per poi attribuirgli intorno al 30% e poco dopo di nuovo 33-34%. Queste fluttuazioni così ampie nel giro di pochi giorni non sono credibili se non a fronte di eventi che incidano davvero nella vita delle persone (a meno che non siano giornalisti o addetti ai lavori).
I nostri sondaggi, a differenza di altri, hanno avuto variazioni molto più contenute e graduali e non avendo riscontrato questi crolli a livello nazionale abbiamo tenuto il punto non accodandoci al resto degli istituti.
Le prossime settimane vedranno quasi certamente una correzione dei sondaggi di alcuni istituti che avevano evidentemente perso il focus.
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