Nuova tassa rifiuti 2020: importo e ultime notizie. Ecco il piano del Governo
L’argomento tasse, in queste ultime settimane, è tornato un tema caldissimo, in politica e non solo. Con l’avvicinamento della fine dell’anno, si tratta infatti – come sempre – di trovare le coperture finanziarie per i provvedimenti che il Governo deve adottare. Tra le varie tasse oggetto di dibattito e discussione, trova spazio anche la nuova tassa rifiuti 2020. Vediamo allora la questione importo e costi e quali sono le ultime notizie in proposito.
Tassa rifiuti: quali novità? quali costi?
In verità, è più opportuno parlare non di nuova tassa, bensì di una sorta di adeguamento o modifica della tassa esistente. Tale revisione, com’è ovvio, riguarderà essenzialmente il sistema tariffario: la Tari 2, così è ultimamente denominata la nuova tassa rifiuti o meglio il progetto di essa, è oggetto di studio e modifica – proprio in questi giorni – da parte dell’Arera, la cosiddetta Autorità di regolazione per energia reti ed ambiente. Tale ente ha il rilevante compito di progettare e concretizzare un nuovo metodo tariffario nazionale, pertanto non più stabilito dai singoli Comuni (come successo finora), ma a livello centrale, da parte di un’Autorità ad hoc.
Il nuovo sistema tariffario, secondo gli osservatori, dovrebbe essere approvato tra alcuni giorni; tuttavia la Tari 2, o nuova tassa rifiuti, non sarà resa vigente da subito. Infatti, sia per ragioni collegate all’adeguamento dei software di calcolo, sia per questioni meramente burocratiche, legate alla riorganizzazione di uffici territoriali, vi sarà un “periodo di transizione”, in cui la disciplina della nuova Tari 2 non sarà ancora efficace sul territorio nazionale.
Ciò che emerge dalle dinamiche di questi giorni, è che ancora alcuni tasselli fondamentali vanno sistemati, per ultimare il quadro complessivo della nuova tassa rifiuti: ciò che rileva come bussola di riferimento, tuttavia, è – come accennato – la scelta di un metodo tariffario uniforme a livello nazionale, al fine di oltrepassare le differenze e le disparità di condizioni, riscontrate oggi nei diversi Comuni, anche vicini. Anzi, stabilite le tariffe a livello centrale, non saranno ammissibili aumenti (più o meno discrezionali). Essi potranno esservi soltanto a seguito di elementi oggettivi quali l’introduzione di nuovi servizi o per miglioramenti delle fasi di gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Circa l’argomento della misura dell’importo e costi, pertanto sarà l’Arera a dover decidere criteri e tariffe, entro breve tempo; per questa via, le amministrazioni locali potranno così adattare i propri piani finanziari alla nuova tassa rifiuti.
Va ancora sottolineato che i Comuni virtuosi, ovvero quelli che saranno capaci di farsi carico dell’intera gestione del ciclo dei rifiuti verranno premiati per l’impegno profuso. Sempre in base alle ultime indicazioni, inoltre, i piccoli Comuni (fino a 5.000 abitanti) potranno contare su un anno in più, per conformarsi alle novità della tassa rifiuti.
La trasparenza negli avvisi di pagamento e i servizi inclusi nella nuova Tari
C’è nitidezza sulla questione degli obblighi di trasparenza negli avvisi di pagamento, fatture e sui documenti di riscossione in materia: essi dovranno rispettare criteri e standard di chiarezza, completezza e trasparenza, in modo che il contribuente che li riceve, sappia sempre quali sono i presupposti e le ragioni dell’esborso e dei costi a favore del Fisco.
Vero è che al momento il quadro della nuova tassa rifiuti o Tari 2, non è ancora – come detto – molto chiaro: permangono una serie di lacune o punti oscuri, su cui l’Arera dovrà fare luce nelle prossime settimane. Ciò che però appare già limpida è l’area dei servizi inclusi nella Tari 2: trasporto, trattamento, recupero e smaltimento rifiuti, lavaggio delle strade e di raccolta, oltre ovviamente alla riscossione e al rapporto con gli utenti. Esclusi tuttavia altri servizi pubblici rilevanti come lo spazzamento della neve, la gestione dei giardini pubblici e lo smaltimento dell’amianto. Si tratta quindi di un’area di servizi più circoscritta rispetto a quella che è stata finora propria della Tari.
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