Come stiamo verificando negli ultimi mesi, dandone diffusamente conto dalle nostre pagine, la concreta applicazione di misure quali reddito di cittadinanza e Quota 100 offre lo spazio a riflessioni e confronti anche di natura pratica circa i loro effetti concreti.
Reddito di cittadinanza e assegno di mantenimento: il quesito
Rispetto alla misura di sostegno al reddito c’è per esempio il caso sottoposto da un lettore al quotidiano Il Sole 24 Ore che chiede di fare chiarezza su un caso specifico non approfonditamente analizzato e valutato dal legislatore in occasione dell’ok al Reddito di cittadinanza. La domanda è la seguente: “il reddito di cittadinanza assegnato al coniuge che percepisce un assegno di mantenimento per sé e per due figli può essere considerato dall’altro coniuge per diminuire l’’assegno mensile?”
La risposta
In pratica il testo del decreto non prevede il caso citato. Pertanto nella risposta a firma Silvia Giamminola a riscontro della domanda posta al quotidiano economico si legge che “l’introduzione del reddito di cittadinanza può avere ripercussioni sulle famiglie separate e in particolare sui contributi al mantenimento del coniuge separato o sull’assegno divorzile, modificando i dati reddituali già presi in considerazione nel provvedimento in vigore”.
Più in generale, e sempre in materia di assegni di mantenimento, si aggiunge che “la giurisprudenza in passato si è espressa affermando che quando si discute di assegni di mantenimento si deve avere riguardo non solo alla situazione patrimoniale in senso lato (i costi per l’abitazione sono senz’altro rilevanti), ma anche considerare ogni utilità economicamente valutabile (ad esempio una rendita previdenziale Inail, anche se formalmente non può essere considerata un reddito)”.
In conclusione “in via teorica, pertanto, il reddito di cittadinanza può portare alla revisione delle condizioni di divorzio quanto meno durante la sua erogazione. Alla luce della recente giurisprudenza, in sede di revisione il giudice dovrebbe esprimersi tenendo presente la modifica di questo dato ma non degli altri che hanno portato alla liquidazione dell’assegno divorzile”.
Ci sono tra l’altro condizioni specifiche della misura da tenere in considerazione. “La revocabilità del reddito di cittadinanza, e più in generale la sua incerta durata e l’eventuale reperimento di attività lavorativa del percettore, potrebbero modificare la situazione a breve; spetterà poi ai giudici stabilire se perdita, scadenza e revoca del beneficio potranno far rivivere il diritto all’assegno precedente”.
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