Reddito di cittadinanza: rapporto Svimez “serve lavoro per i giovani”
Reddito di cittadinanza, lo spaccato che emerge dal Rapporto annuale Svimez che racconta un divario crescente tra nord e sud.
Reddito di cittadinanza – Il rapporto 2019 presentato a Montecitorio dallo Svimez, Associazione per lo Sviluppo dell’Industria del Mezzogiorno, racconta un’Italia sempre più divisa. Con una frattura evidente, soprattutto nei dati e nei numeri, tra nord e sud.
Rapporto Svimez, divario nord-sud
Per fare un esempio pratico nel Rapporto Svimez 2019 si parla di un sud da cui sono andate via, dal 2000 in poi, 2 milioni di persone. Tutti i dati economici presi in esame vanno nella stessa direzione e segnano una divario in costante crescita tra nord e sud. A partire e lasciare il sud, secondo quanto emerge dalle ricerche, sono soprattutto i giovani ed in particolare coloro che vantano un titolo universitario. Tra i tanti argomenti presi in esame nel Rapporto c’è un passaggio che riguarda una delle misure introdotte per contrastare la povertà.
Parliamo del reddito di cittadinanza. Secondo Svimez, la misura è da ritenere “utile”. Tuttavia secondo Svimez “la povertà non si combatte solo con un contributo monetario”. Ma soprattutto il RdC avrebbe un impatto definito “nullo” in termini occupazionali. Di più: stando al rapporto Svimez 2019 “invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro”.
Da “diversi anni la Svimez ha proposto l’introduzione anche nel nostro Paese di una politica universale di contrasto al disagio e all’esclusione sociale, per questo va accolta con favore la scelta del Primo Governo Conte di porre al centro della manovra di bilancio 2019 una misura di contrasto alla povertà”. Secondo quanto contenuto nel rapporto “identificare la misura come una politica per il Mezzogiorno è scorretto perché si basa sulla dannosa semplificazione che vorrebbe dividere il Paese nei due blocchi contrapposti e indipendenti di un Nord-produttivo e un Sud-assistito”.
Reddito di cittadinanza, le parole del presidente del Consiglio Conte
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte difende la misura introdotta dal primo esecutivo da lui guidato e afferma: “Non va valutato in un lasso temporale così breve. Direi che va valutato in un periodo molto più lungo”. “La crisi dell’occupazione nell’ultimo decennio ha assunto il carattere di un’emergenza nazionale. Molto resta da fare per offrire adeguate prospettive occupazionali”.
Che fare dunque rispetto al Reddito di cittadinanza? Ecco la risposta di Conte. “Va implementato nella fase attuativa: è quindi importante lavorare sui capitoli più complessi di questa riforma anche dal punto di vista strutturale e burocratico, cioè formazione e occupazione. Dobbiamo lavorare molto su questo versante, il ministro Catalfo lo sta facendo”.
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