Legge di bilancio 2020: nuovi poteri comuni, cosa cambia per i municipi
Tra le novità della Legge di Bilancio 2020 c’è anche l’intenzione di conferire nuovi poteri ai Comuni in merito ai tributi locali. Ecco cosa cambia.
Con la nuova Legge di Bilancio 2020 si intende dare maggiori poteri ai Comuni. In particolare, i sindaci potrebbero avere un ruolo più forte per ciò che concerne la riscossione dei tributi comunali, anche attraverso uno snellimento delle procedure burocratiche. Ne ha parlato Maria Laura Cruciani in un servizio andato in onda nell’ultima puntata di DiMartedì su La7.
Legge di Bilancio 2020, iù poteri ai sindaci, la novità
Le tasse, l’appuntamento più odiato dagli italiani. Soprattutto quando a fronte del pagamento di tasse elevate mancano i servizi. E per i Comuni, compresi quelli più piccoli, la riscossione dei tributi locali può a volte risultare complicata. Nel servizio televisivo citato, ad esempio, si prende come riferimento il piccolo comune di Mandela, dove la riscossione dei tributi locali (Imu, Tari e servizio idrico) spontanea è circa il 70%, come rivela il sindaco Claudio Pettinelli. “Se non ci entrano i soldi non possiamo spenderli per fare altro”, rivela. Insomma, chi non paga le imposte locali poi non può lamentarsi se mancano i servizi. E parimenti chi paga le tasse (e le ha sempre pagate) ha tutto il diritto di lamentarsi se quei servizi mancano. È la solita questione della lotta all’evasione fiscale: se tutti pagano le tasse si hanno più servizi, e forse si paga anche meno. Da questo dipende la sopravvivenza dei piccoli Comuni.
Lotta all’evasione fiscale anche a livello locale
Ma la battaglia contro gli evasori delle tasse è nel suo culmine e basta dare un’occhiata alle misure introdotte nella Legge di Bilancio 2020 per capirlo. Tra queste spicca anche l’intenzione di conferire maggiori poteri ai sindaci dei Comuni in materia di riscossione dei tributi locali. In questo modo la riscossione dei tributi da parte dei Comuni diventa più simile a quella operata dall’Agenzia delle Entrate e dagli enti di riscossione. Ci sarebbero dunque “più poteri di accertamento, più accesso nelle banche dati”, come afferma Gianni Trovati del Sole 24 Ore, senza dimenticare “procedure più dirette per la confisca e le altre azioni esecutive, ma anche possibilità di rateizzare”, al fine di andare incontro al cittadino in difficoltà e prendere quindi la questione più a livello personale (cosa significativa nei piccoli Comuni).
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