Si è spenta, il 29 novembre avrebbe compiuto 97 anni, Maria Pia Fanfani, la moglie di Amintore esponente di spicco per decenni della Democrazia Cristiana e storica figura istituzionale della Prima Repubblica.
Maria Pia Fanfani: partigiana e poi moglie di Amintore
Maria Pia Tavazzani è nata a Pavia il 29 novembre 1922, penultima di sette figli; dopo aver terminato gli studi all’Accademia di Brera, nel 1942 sposa l’ingegnere Giuseppe Vecchi. Durante la seconda guerra mondiale partecipa alla resistenza, insieme al fratello Attilio, come staffetta partigiana. Nel 1973 rimane vedova dell’ingegner Vecchi, due anni dopo sposa in seconde nozze Amintore Fanfani, a sua volta rimasto vedovo di Biancarosa Provasoli, uno dei politici più noti della Prima Repubblica. Tra il 1954 e il 1987, Amintore Fanfani è stato per tre volte Presidente del Senato e ben 5 volte Presidente del Consiglio dei Ministri.
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L’impegno umanitario e nella CRI
Già scrittrice e fotografa, tra il 1983 e il 1994, Maria Pia Fanfani ricopre la carica di Presidente del Comitato Nazionale Femminile della CRI, tra il 1985 e il 1989 è nominata anche vicepresidente della Lega Internazionale della Croce Rossa e delle Mezzaluna Rossa con a capo Enrique de la Mata. Durante la sua lunga esperienza – compie ben 208 missioni all’estero – di impegno umanitario, concentratasi particolarmente sui Balcani, non fatica a mostrare un carisma eccezionale tanto che di lei si parla come della prima “first lady” italiana, anche se alcuni ne condannano l’eccessiva esposizione mediatica.
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L’ultimo messaggio risalente a 10 anni fa
Il suo sito internet è stato aggiornato l’ultima volta ben 10 anni fa; il messaggio riportato, d’altra parte, rispecchia la vita di Maria Pia Fanfani in tutto e per tutto: “Alla soglia degli 85 anni intende, per tutto il tempo che Dio vorrà concederle, continuare il percorso che Madre Teresa di Calcutta le ha indicato suggerendole di sacrificare i propri gioielli pur di non interrompere la grande missione di carità e di pace alla quale ha dedicato l’impegno di un’intera vita, ma anche affidandole il gravoso compito di cogliere la sua eredità morale in favore dei poveri del mondo”.
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