Partita Iva 2020: regime forfettario, le mosse del governo oltre 65 mila euro
Partita Iva 2020: secondo l’associazione dei commercialisti la prossima Legge di Bilancio penalizza fortemente imprese e lavoratori autonomi
Secondo l’associazione dei commercialisti la prossima Legge di Bilancio penalizza fortemente le Partite Iva: imprese e lavoratori autonomi fanno da “bancomat” per il governo, l’accusa delle associazioni di categoria.
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Partita Iva 2020: imprese e autonomi “nel mirino” del governo
Il governo prevede di finanziare il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti inasprendo la tassazione su ditte e professionisti denuncia il Consiglio Nazionale dei Commercialisti. Con le disposizioni per le Partite Iva in arrivo con la Legge di Bilancio 2020, dicono dall’associazione, il governo potrebbe recuperare ben 3 miliardi nei prossimi 3 anni: il problema è che, almeno stando a quanto previsto attualmente dalla manovra, queste risorse non verranno reinvestite a favore di imprese e lavoratori autonomi, neanche in minima parte. Insomma, lo Stato starebbe richiedendo un “prestito forzoso” alle Partite Iva.
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Partite Iva 2020: brutte notizie in arrivo
La prossima Legge di Bilancio peserà su ditte e professionisti per ben 3 miliardi in tre anni: nello specifico per 208,8 milioni nel 2020, un miliardo e 791 milioni nel 2021, un miliardo e 189 milioni nel 2022. Una cifra corposa che il governo recupererà in particolare attraverso due misure: innanzitutto, l’abolizione della flat tax al 20% per le Partite Iva con guadagni e ricavi compresi tra 65mila e 100mila euro, poi con l’introduzione di nuovi limiti al regime di tassazione agevolato al 15%.
Legge di bilancio 2020: testo in pdf al Senato, i cambiamenti
La prima misura, il cosiddetto super forfait, avrebbe dovuto fare il suo esordio a partire dal primo gennaio 2020 ma è stata bloccata con il cambio di governo; a proposito della seconda, invece, si deve sottolineare la reintroduzione del limite massimo di 20mila euro per beni strumentali e compensi del personale, oltre al fatto che potranno accedere al regime forfettario solo i redditi da lavoro dipendente o assimilati inferiori a 30mila euro. Le stime più accurate riferiscono che, in base a tali modifiche, circa 300mila contribuenti attualmente sottoposti al regime forfettario – su un milione e 400 mila complessivi – saranno obbligati a tornare alla tassazione ordinaria (pagando 345 milioni di tasse in più ogni anno).
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