In arrivo diverse novità riguardanti i lavoratori dipendenti con la prossima manovra: il taglio del cuneo fiscale avrà delle ripercussioni sulla busta paga mentre si attendono nuove disposizioni anche sui buoni pasto.
Busta paga: come funzionerà il taglio del cuneo fiscale?
Per la riduzione del cuneo fiscale il governo stanzierà 3 miliardi nel 2020, nel 2021 diventeranno 5 i miliardi impegnati per tagliare le tasse che pesano sulla busta paga dei lavoratori dipendenti. La misura sarà inserita nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio, non si sa molto altro, invece, per quanto riguarda la platea dei potenziali beneficiari: al momento, i tecnici dell’esecutivo starebbero vagliando la possibilità di estenderlo anche a chi percepisce un reddito compreso tra i 26.600 e i 35mila euro all’anno, ossia i dipendenti che non ricevono il Bonus Renzi, tuttavia, si è ancora nel campo delle indiscrezioni.
Alla fine però il taglio del cuneo potrebbe essere maggiore proprio per i lavoratori che prendono di più. In sostanza, chi già prende il bonus 80 euro di renziana memoria dovrebbe trovarsi in busta paga una ventina di euro in più, parallelamente, chi non lo prende, poiché guadagna una cifra superiore ai 26.600 euro all’anno, prenderà un bonus simile che decrescerà all’aumentare della retribuzione. Detto ciò, è bene ricordare che ancora non sono stati dichiarati ufficialmente importi e fasce di reddito che verranno coinvolti: molto probabile che dalla compagine governativa questi dettagli saranno svelati, per così dire, solo all’ultimo minuto.
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Busta paga: cosa cambierà per i buoni pasto?
Le ultime notizie relativamente alle novità per i lavoratori dipendenti contenute nella prossima Legge di Bilancio riguardano anche i buoni pasto. Per quello che è dato capire al momento, dal 2020 il limite imponibile per quelli cartacei dovrebbe scendere dagli attuali 5,29 euro a 4 euro, nel frattempo, l’esenzione per i buoni elettronici dovrebbe salire da 7 a 8 euro. Dunque, se ad oggi chi riceve, per esempio, 20 buoni pasto cartacei al mese si vede risarcire in busta paga circa 100 euro, nel 2020 se ne vedrà restituire – sotto forma di esenzione dalle tasse – soltanto un’ottantina. In pratica, anche dal punto di vista del welfare aziendale, la manovra vuole imporre un’accelerata in direzione tracciabilità.
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