Risparmiometro Agenzia delle Entrate: controlli al via anche sulle carte
Il risparmiometro diventa maggiorenne ed esce dalla sua fase sperimentale: incontro Mef-Agenzia delle Entrate.Controlli al via, anche sulle carte.
È previsto per martedì 12 novembre l’incontro tra il Mef, l’Agenzia delle Entrate e con l’Agenzia delle dogane e monopoli, incentrato sugli obiettivi fiscali del triennio 2019-2021. Si parlerà ovviamente anche di risparmiometro, la cui prima idea risale al 2011 (decreto Salva-Italia, governo Monti), rallentato poi dalla burocrazia e dal Garante della Privacy, reso sperimentale nel 2018 per le società e poi da agosto 2019 per le persone fisiche. Ora il risparmiometro potrebbe diventare “adulto”, uscire dalla sua fase sperimentale ed entrare nel vivo. Controlli a tappeto sui conti correnti ma non solo: sotto la lente d’ingrandimento del fisco ci saranno anche le carte di credito, i bancomat, le carte prepagate, i prodotti e i servizi finanziari (buoni, titoli, depositi, etc.).
Risparmiometro: al contribuente l’onere della prova
L’obiettivo finale è quello di stanare gli evasori fiscali e recuperare un ingente cumulo di risorse. I controlli determinati dal risparmiometro coinvolgeranno anche i prelievi: chi non preleva mai, ma accumula sul proprio conto, potrebbe essere chiamato a interpello dal fisco che chiederà spiegazioni su come faccia a vivere senza prelevare mai nulla. In questo caso la possibilità che il soggetto guadagni a nero diventa alta e spetterà al contribuente dimostrare la propria innocenza fiscale. A lui, dunque, l’onere di dimostrare (con prove documentali) di essere nella ragione e convincere il funzionario nella prima fase, quella del contraddittorio preventivo. Se invece le prove non dovessero essere sufficienti, allora partirebbe l’accertamento fiscale, con un’indagine sul soggetto “incriminato”.
Risparmiometro e non solo: obiettivo lotta all’evasione
Stando alle stime del fisco riportate da Italia Oggi sembra che l’intenzione di tutte le misure anti-evasione fiscale sia quella di recuperare 14,2 miliardi di euro per il 2019. Scenderà in campo anche l’Agenzia delle dogane che effettuerà una vasta rete di controlli su chi attraversa il confine per individuare eventuali violazioni.
Il risparmiometro si accompagnerà ad altri strumenti aventi lo stesso fine anti-evasione: la lotteria degli scontrini e gli incentivi all’utilizzo dei metodi di pagamento tracciabili sono ad esempio altre due strumenti che il governo userà per recuperare risorse e punire gli evasori, senza dimenticare la prosecuzione della fattura elettronica, regime che sembra aver funzionato nel 2019 (a parte le fisiologiche incertezze e reticenze della prima fase).
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