Conto corrente: 30% degli italiani non sa cosa sia, il sondaggio

Conto corrente, investimenti, bitcoin, obbligazioni, diversificazione: a che livello arriva la familiarità degli italiani con questi concetti?

Conto corrente 30% degli italiani non sa cosa sia
Conto corrente: 30% degli italiani non sa cosa sia, il sondaggio

Allora è vero che gli italiani sono un popolo più di risparmiatori che di investitori? Stando al Rapporto 2019 sulle scelte di investimento delle famiglie stilato dalla Consob sembrerebbe proprio di sì. Infatti, secondo la recente indagine, il 30% degli italiani (poco meno di un terzo degli intervistati) non ha familiarità con il mondo finanziario e tutti i servizi associati a esso. Si parla di conto corrente, perfino, ma anche di azioni, obbligazioni, diversificazione, relazione rischio-rendimento, caratteristiche dei mutui, inflazione, interesse composto. Solamente il 2% del campione ha saputo definire correttamente tutti i concetti soprastanti, mentre il 12% conosce almeno 4 tra i 7 concetti richiesti dall’indagine. Il 25%, invece, è capace di ordinare per livello di rischio l’investimento in conto corrente, azioni e obbligazioni.

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La Consob spiega anche che “in media il 34% del campione mostra un disallineamento fra conoscenze reali e conoscenze percepite, che si traduce in una sovrastima nel 14% dei casi e in una sottostima nel restante 20%”. Indagando sulla effettiva conoscenza dei concetti sopraccitati, Consob ha rilevato una sovrastima della cultura finanziaria personale nel 28% dei casi. Altro aspetto significativo è la scarsa conoscenza delle capacità matematiche: più della metà del campione intervistato (54%) non è stato in grado di fare un semplice calcolo percentuale.

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Il miglior investimento è sempre il risparmio?

A ogni modo, il maggior investimento per i contribuenti è sempre il risparmio, ovvero quello di mettere i soldi da parte, senza però che questo diventi rendimento. Il risparmio regolare in via precauzionale è adottato dal 31% degli intervistati (-2% rispetto allo scorso anno), mentre il risparmio occasionale cresce (37% del campione). Nessuna possibilità di risparmio per il 26% degli italiani, perché le spese e le entrate o si bilancio o i flussi sono tali da non determinare un accantonamento. Le principali motivazioni alla base del mancato risparmio riguardano la mancanza di soldi da investire (e quindi di risparmi), ma anche una scarsa fiducia nel mondo finanziario. Consob rivela comunque che “il 30% delle famiglie italiane dichiara di possedere almeno un’attività finanziaria, rappresentata da fondi comuni e titoli di Stato italiani, rispettivamente nel 26% e 18% dei casi”. Inoltre, il mercato immobiliare resta tra le forme di investimento preferite.

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Conto corrente: chi decide dove investire

Nella maggior parte dei casi nel nucleo familiare a scegliere come e dove investire è l’uomo, anche se nel 60% dei casi la scelta è comunque condivisa. “Circa il 75% dei decisori finanziari sono uomini, il 25% restante sono donne prevalentemente single”.

Ricchezza e risparmio: il rapporto con l’Eurozona

In merito ai raffronti con l’Eurozona, la ricchezza netta dei nuclei familiari italiani in rapporto al reddito disponibile è superiore (8,2 contro 7,7 a fine 2018). Il dato relativo al risparmio domestico ci parla di una leggera crescita (10%), nonostante risulti ancora inferiore rispetto a quello registrato nell’Eurozona.

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