Chi è il sostituto procuratore e cosa fa nel procedimento penale
Sostituto procuratore: che figura professionale è? quali mansioni ricopre? perchè è essenziale per il buon funzionamento della giustizia penale italiana?
Spesso nel linguaggio giornalistico e nell’esposizione dei fatti di cronaca giudiziaria, è richiamata la figura del “sostituto procuratore“, senza però contestualmente chiarire chi è e quali funzioni ha in un procedimento in tribunale. Ecco di seguito la risposta e le ragioni della sua rilevanza in una causa penale.
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Sostituto procuratore: chi é?
Anzitutto chiariamo che la figura del sostituto procuratore è riconducibile alle cause penali, ovvero quelle controversie in cui le ragioni dell’accusa sono portate avanti dal pubblico ministero, o PM, il quale si confronta con le tesi dell’avvocato difensore dell’imputato. Il sostituto altro non è – come dice l’espressione stessa – che il magistrato che sostituisce il procuratore della Repubblica – ovvero colui che è capo dell’ufficio della Procura di un dato tribunale. Tale sostituzione avviene in caso di mancanza di quest’ultimo in udienza e, se necessario, tale figura supporta il procuratore capo, nella direzione e conduzione delle indagini più difficili ed articolate. Nella prassi dell’udienza, il sostituto va considerato, al pari del titolare dell’ufficio, colui che esercita funzioni di pubblico ministero, ovvero è titolare dell’azione penale in giudizio, ed agisce nell’interesse pubblico, ovvero dello Stato.
L’ufficio in cui sono inseriti procuratori della Repubblica e sostituti procuratori è la cosiddetta “Procura della Repubblica“, radicata in ogni tribunale. Ribadiamo quindi che il procuratore della Repubblica, in veste di titolare dell’ufficio della Procura, e il sostituto, rivestono sostanzialmente le stesse funzioni, essendo capaci di sostenere l’azione penale o pubblica accusa in giudizio e di coordinare le indagini.
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Le funzioni in sintesi e i presupposti per diventarlo
Ricapitolando, il sostituto procuratore agisce e coordina le indagini penali assegnategli dal procuratore capo dell’ufficio – sulla base delle sue direttive – lo sostituisce nel dibattimento in qualità di PM, e comunque si rende disponibile per eventuali urgenze o attività collaterali e supplementari dell’ufficio della Procura. Sul piano dei presupposti per diventarlo, occorre essere magistrati o quanto meno uditori giudiziari che hanno già svolto un anno di tirocinio.
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