L’ex Ilva e le altre crisi aziendali sul tavolo del governo sono state al centro degli ultimi sondaggi elettorali realizzati da Euromedia per Porta a Porta. Iniziamo dall’acciaieria di Taranto. Agli intervistati, Euromedia ha chiesto qual è la soluzione migliore per l’ex Ilva. Per il 23,3% andrebbe chiusa e dopo risanata l’area per avviare nuove soluzioni, per il 21,2% serve lo scudo penale per rilanciare l’azienda accettando in questo modo gli esuberi paventati da Arcelor-Mittal, il 20,2% chiede di far causa all’azienda come detto da Conte mentre al 18% non dispiacerebbe una nazionalizzazione con i soldi di Cassa depositi e prestiti.
“È interessante notare come ci sia una confusione di massima sull’argomento che disperde tutto il dato – spiega Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia – Ognuno pensa di dare la soluzione corretta ma come vediamo alla fine la torta si divide in quattro quarti uguali. La maggioranza dei cittadini di Taranto è d’accordo con la prima opzione. Per quanto riguarda i partiti, la maggioranza degli elettori Pd è per la chiusura e il risanamento dell’area mentre l’elettorato di centrodestra spinge per il ripristino dello scudo penale. I simpatizzanti del Movimento, invece, sono d’accordo con quanto detto da Conte”.
L’ex Ilva è però solo l’ultima questione aziendale finita sul tavolo del governo. Basta citare Whirlpool a Napoli o lo stabilimento di Pernigotti a Novi Ligure. Ma quali sono le cause di queste crisi aziendali? Euromedia ha girato la domanda agli italiani. Il 29,4% indica la delocalizzazione tra le cause principali. Segue la gestione negativa aziendale (23,5%), la poca competenza degli ultimi ministri che si sono susseguiti al Mise (15,7%), la mancanza di rispetto dei patti da parte delle multinazionali (14,4%) e infine l’azione miope dei sindacati italiani (8,1%).
“La delocalizzazione – analizza Ghisleri – è considerata la prima causa dalla maggioranza dell’elettorato di centrodestra, Pd e Movimento 5 Stelle. Una parte degli elettori di centrosinistra punta il dito contro le aziende che non rispettano gli accordi. Il dato interessante è però un altro – aggiunge Ghisleri – Negli ultimi dieci anni è cambiato l’approccio degli italiani a queste tematiche. Ad esempio nel 2008/2009, il 60% vedeva di buon occhio la nazionalizzazione di Alitalia. Ora questa idea piace a pochi. L’italianità ormai non viene più considerata una garanzia ma un timore, visti i precedenti poco entusiasmanti”.
I sondaggi elettorali di Euromedia si dedicano anche alla manovra in discussione in Parlamento. Secondo la rilevazione, la finanziaria piace solo al 24,7% degli italiani mentre viene bocciata dal 50,9%. I giudizi negativi, spiega Ghisleri, sono dati soprattutto da tutte le micro tasse inserite in manovra che “vengono lette come accise che hanno un impatto quotidiano sulla nostra vita”.
I sondaggi elettorali di Euromedia si chiudono con le intenzioni di voto nazionali. L’istituto diretto da Ghisleri segnala un Movimento 5 Stelle in caduta libera al 15,8% con 2,5 punti persi rispetto alla precedente rilevazione. Anche il Pd viene dato in calo al 18,1%. Italia Viva sfiora il 6% mentre LeU flette dello 0,2 all’1,9%. In totale, la coalizione giallo rossa raccoglie il 41,6% dei consensi.
Nel centrodestra, sia Lega che Fratelli d’Italia crescono attestandosi rispettivamente al 33 e al 9,3%. Più distaccata Forza Italia data al 6,8% mentre Cambiamo! ha percentuali quasi irrilevanti. In totale, l’area ottiene quasi il 50% dei consensi. Gli altri partiti sono tutti sotto il 2%.
Sondaggi elettorali Euromedia: nota metodologica
Data o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 11 novembre. Campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Consistenza numerica campione: (800 interviste): 800 intervistati (interviste valide) – numero dei non rispondenti/rifiuti all’intervista: 1.202 – totale contatti effettuati: 2.002. Il margine di errore relativo ai risultati del sondaggio (livello di rappresentatività del campione del 95%) è +/- 3.5% per i valori percentuali relativi al totale degli intervistati (800 casi). Metodo raccolta informazioni: Interviste telefoniche – metodologia C.A.T.I.-C.A.M.I.
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