Pensioni ultima ora: Damiano “Riforma Fornero è stata brutale”
Pensioni ultima ora: Cesare Damiano si è espresso sulla riforma ribattezzata Fornero dell’allora Governo Monti: “brutale, ha squilibrato le famiglie”.
Pensioni ultima ora: Cesare Damiano, esponente del Partito Democratico, resta una voce molto attiva in materia previdenziale. Già ministro del Lavoro, è un profondo conoscitore del tema pensionistico e delle evoluzioni che lo stesso ha avuto negli anni.
Pensioni ultima ora, commento di Cesare Damiano
Ospite della trasmissione Dimartedì condotta da Giovanni Floris, l’esponente politico di centrosinistra è tornato a commentare le vicende previdenziali, compresa la riforma approvata qualche anno fa ribattezzata riforma Fornero, dal nome dell’allora ministro Elsa Fornero.
“Intanto io credo che chi comincia a lavorare a 15-16 anni abbia il diritto di andare prima in pensione rispetto agli altri, soprattutto se fa lavori pesanti. Seconda questione: la riforma Monti – più che Fornero – perché era la riforma Monti è stata brutale perché svegliarsi il mattino e scoprire di dover aspettare altri 5 anni per poter andare in pensione ha squilibrato ovviamente le famiglie”.
Le proposte di Cesare Damiano ed il possibile scalone di Quota 100 nel 2021
Pensioni ultima ora – Tra i vari argomenti citati nel dibattito in trasmissione si è parlato anche della pensione di scorta. Ecco il pensiero a riguardo di Cesare Damiano: “Per quanto riguarda la pensione diciamo di scorta io la suggerisco, naturalmente la può fare chi ha già un lavoro altrimenti la scorta non se la fa”.
Prima che l’esecutivo confermasse l’intenzione di portare Quota 100 a scadenza naturale ovvero mantenerne la validità sino al 31 dicembre 2021, Cesare Damiano si era espresso con decisione in questa direzione. Rileggiamo le sue parole, pronunciate a settembre 2019, su Quota 100. “Ha molti limiti” aveva riconosciuto l’esponente del Pd “come la platea ristretta che esclude donne e lavoratori discontinui, e il fatto che non produca nuova occupazione, ma non va toccata. Non si può giocare sulla pelle dei cittadini: ha un costo rilevante, ma chi ha deciso di usare questo strumento deve poterlo fare e quindi va portata a compimento naturale, nel 2021”.
La proroga dell’Ape sociale è stato l’altro tasto su cui sempre Damiano ha battuto molto nei mesi scorsi.
Va segnalato che anche Quota 100, dopo il triennio, rischia di creare una sorta di scalone tra chi potrà andare in pensione il 31 dicembre 2021 e chi matura il diritto alla pensione il giorno dopo. Non è escluso che nei prossimi due anni il legislatore ed i governi in carica affronteranno l’argomento che più volte e da più parti, sindacati compresi, è stato messo in evidenza.
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