Sappiamo che negli ultimi anni l’Amministrazione finanziaria si è mossa nella direzione della digitalizzazione dei servizi e della razionalizzazione e facilitazione degli adempimenti di natura fiscale, spettanti ai contribuenti italiani. In questo contesto s’inserisce la novità del modello F24 Elide (abbreviazione di Elementi Identificativi), che andrà a sostituire l’attuale modello F23 imposte ipotecarie. Vediamo allora più nel dettaglio come sarà il nuovo assetto e su quali tipi di pagamento interverrà concretamente.
Modello F23 imposte ipotecarie: il provvedimento che lo archivia
Come accennato, la semplificazione dei pagamenti sta alla base della scelta di abbandonare il modello F23 imposte ipotecarie, usato attualmente. Infatti, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, seguendo le indicazioni del d.l. n. 193 del 2016 (“Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili“), con un recente provvedimento (il n. 734564 del 2019) ha stabilito che, a partire dal primo gennaio 2020 per il pagamento di imposte ipotecarie e di altri servizi, il contribuente dovrà obbligatoriamente servirsi del cosiddetto modello F24 Elide. Di fatto, insomma, tale modello sostituisce il modello F23 imposte. Ma, in concreto, su quali tipi di imposte e tasse andrà utilizzato il nuovo modello?
Ê il Fisco a chiarirlo con il recente provvedimento citato: imposte e tasse ipotecarie, tributi speciali catastali e i correlati accessori, inclusa l’imposta di bollo, interessi e sanzioni, qualsiasi ulteriore corrispettivo spettante in relazione alle operazioni ipotecarie e catastali svolte presso gli Uffici Provinciali-Territorio, come ad esempio il rilascio di copie, attestazioni e certificati, estrazione dati e riproduzioni cartografiche, nonché presentazione di atti di aggiornamento catastali. Insomma si tratta di una grande varietà di pagamenti che saranno effettuati con il nuovo modello; tuttavia, è previsto una sorta di regime transitorio, dato che il modello F23 potrà essere compilato ancora fino alla data del 31 dicembre 2019.
Da dove deriva questa novità?
Abbiamo detto che semplificazione e razionalizzazione delle operazioni di pagamento sono alla base della novità dell’abbandono del modello F23 per passare al modello F24 Elide. Ma tale cambiamento, da dove trae lo spunto originario?
In verità, l’obbligo che scatta – e che porta all’abbandono del modello F23 imposte – dal primo gennaio 2020 è dovuto alla modifica operata dal decreto n. 193 del 2016, sopra citato, nei confronti del testo normativo del decreto legislativo n. 237 del 1997 (che reca il titolo “Modifica della disciplina in materia di servizi autonomi di cassa degli uffici finanziari“), il quale, a seguito di detta modifica, ora dispone: “A decorrere dal 1º luglio 2017, la riscossione delle tasse ipotecarie e dei tributi speciali di cui all’articolo 2, comma 1, lettere h) e i), da corrispondere agli uffici provinciali – territorio dell’Agenzia delle entrate è effettuata mediante: a) versamento unitario, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241; b) contrassegni sostitutivi; c) carte di debito o prepagate; d) modalità telematiche; e) altri strumenti di pagamento elettronico“.
Successivamente a queste leggi aventi contenuto generale, proprio quest’anno, il Direttore dell’Agenzia delle imposte ha pertanto emanato il citato provvedimento, contenente tutte le necessarie disposizioni di dettaglio per l’applicazione pratica delle nuove modalità di versamento (con il contestuale abbandono del modello F23 imposte, a favore del modello F24 Elide).
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