Pensioni ultima ora: battaglia per Quota 100, M5S “non si tocca”
Pensioni ultima ora: Quota 100 continua a creare grattacapi alla maggioranza tra chi vorrebbe abolirla e chi, come il Movimento 5 Stelle, la difende.
Pensioni ultima ora: la misura di pensione anticipata Quota 100 continua a creare grattacapi nella maggioranza. Ricordiamo che si tratta della misura introdotta dal governo Conte I, in vigore per il triennio 2019-2021, che dà la possibilità di andare in pensione a chi ha 62 anni e 38 anni di contributi versati.
Pensioni ultima ora, perché Italia Viva si oppone a Quota 100
A fronte della volontà dell’esecutivo di lasciare intatta la sua validità, come detto sino al 2021, c’è una forza della maggioranza che vorrebbe abolirla anzitempo. Parliamo di Italia Viva ovvero la nuova formazione politica guidata dall’ex premier Matteo Renzi la cui intenzione è di presentare un emendamento per abolirla.
Più volte l’ex segretario del PD Renzi ha spiegato a cosa è dovuta la ferma contrarietà rispetto a Quota 100. “Perché si tratta della politica più ingiusta degli ultimi 25 anni, perché spende risorse ingenti a carico dei giovani lavoratori. In sua sostituzione proponiamo di rendere strutturale l’Ape Social, per consentire il prepensionamento a chi ha svolto lavori gravosi e usuranti, e non a tutti”.
La posizione del Governo su Quota 100
A fronte delle intenzioni di Renzi e di Italia Viva, il Governo preferisce mantenere Quota 100 per evitare di cambiare le condizioni previdenziali in corsa. Lo aveva dichiarato alcune settimane fa il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “Quota 100 rimarrà in vigore fino al 2021, come originariamente stabilito. Anche se questa politica comporta dei costi, non altera i pilastri chiave del nostro sistema pensionistico, come un’alta età pensionabile obbligatoria e una graduale transizione al sistema contributivo”.
Gualtieri aveva completato il pensiero inserendo altri elementi di valutazione: “Crediamo che cambiamenti frequenti nelle regole per la pensione anticipata potrebbero essere dannosi e sottolineiamo che il numero di domande per quota 100 è significativamente inferiore alle stime iniziali”.
La difesa di Quota 100 da parte del M5S e le possibili mosse future del governo
Pensioni ultima ora – Ancora più netta, a difesa di Quota 100, la posizione del Movimento 5 Stelle. A ribadirla è stata il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. “Escludo del tutto” cambiamenti alle norme (con riferimento a Quota 100). Secondo l’opinione espressa da Catalfo i risparmi di Quota 100 – determinati da un’adesione inferiore alle attese come attestato anche dal Presidente Inps Tridico – andrebbero comunque investiti in una delle voci previdenziali.
Il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta, come riportato dal Corriere, ha chiarito ulteriormente la posizione dell’esecutivo: “Il governo ha deciso di non toccare Quota 100, anche per non creare polemiche nella maggioranza. E in questo senso è escluso anche qualsiasi intervento sulle finestre nel 2020”.
Tale dichiarazione anticipa l’orientamento del governo rispetto ai possibili emendamenti con cui il Parlamento potrà chiedere di ridurre la validità di Quota 100 o di emendarla per modificare le cosiddette “finestre” tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza delle pensioni. Tuttavia ha aggiunto il sottosegretario ciò “non significa che Quota 100 non ci crei un grosso problema, sia perché costa tanto sia perché il governo non intende prorogarla e quindi, se non si fa nulla, dal 2022 ci sarebbe uno scalone”. Cosa fare dunque? Ecco come si è espresso lo stesso Baretta: “a gennaio apriremo un tavolo con le parti sociali per studiare nuove forme di flessibilità”.
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