Visita fiscale collaboratori: come funziona e orari per i co.co.co
La visita fiscale vale per i lavoratori dipendenti, così come per i collaboratori coordinati continuativi: ecco come funziona e gli orari di reperibilità.
Abbiamo spesso parlato di visita fiscale Inps per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, degli orari di reperibilità da rispettare e di tutto il sistema di regole che ruota attorno a questo obbligo. Ciò che potrebbe non essere chiaro è se la visita fiscale vale anche per i co.co.co, ovvero i lavoratori che sono impiegati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. La risposta è affermativa, anche perché le differenze tra questo tipo di lavoro e quello subordinato si sono assottigliate sempre di più. A parte le norme sulla cessazione del rapporto lavorativo, infatti, le tutele di queste collaborazioni sono simili a quelle del lavoro subordinato, a patto che la collaborazione sia personale e continuativa e che il coordinamento della stessa sia effettuato tramite accordo tra il collaboratore e il datore di lavoro, e non vi sia dunque imposizione come potrebbe accadere in un normale rapporto lavorativo subordinato.
Visita fiscale co.co.co: come funziona
Così come per le tutele, le affinità tra lavoro subordinato e collaborazione coordinata e continuativa (alle condizioni sopraccitate) riguardano anche gli adempimenti, come per l’appunto la visita fiscale Inps. Anche i lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata dell’Inps, infatti, hanno diritto a percepire l’indennità di malattia dell’ente previdenziale. Per ottenerla è necessario un mese di contributi accreditato nella gestione nei 12 mesi precedenti la data di inizio della malattia. Come ricorda La Legge Per Tutti, il versamento dei contributi previdenziali è a carico del collaboratore per 1/3 e del datore di lavoro per 2/3.
Il meccanismo della visita fiscale è lo stesso che abbiamo più volte descritto: quando il collaboratore si ammala, deve recarsi presso un medico di base entro le 24 ore successive all’evento. Il medico farà i dovuti accertamenti, dopodiché redigerà il certificato medico e lo inoltrerà all’Inps. A quel punto il collaboratore sarà sottoponibile a visita fiscale Inps, poiché percepisce l’indennità di malattia, che potrà richiedere entro un anno dall’evento, tramite i servizi online o patronato. I casi di esonero sono quelli già noti e riconducono ad una patologia connessa allo stato di invalidità riconosciuto (a patto che sia superiore al 67%) o l’essere affetto da una patologia grave che richiede terapie salvavita.
Assenza per motivi urgenti: quali sono ammessi
Visita fiscale collaboratori: gli orari di reperibilità, ecco quali sono
Gli orari di reperibilità coincidono con quelli che devono rispettare i lavoratori subordinati del settore privato, quindi dalle 10 alle 12 di mattina e dalle 17 alle 19 di pomeriggio. Il medico fiscale Inps può arrivare ogni giorno, anche durante domenica e altri giorni festivi, sempre entro le fasce di reperibilità sopraccitate. Se la durata della malattia non supera i 4 giorni e arriva il medico fiscale il collaboratore può essere certo che la visita sia stata commissionata dal committente. In caso di assenza durante la visita fiscale non vi saranno sanzioni disciplinari, ma solo conseguenze sull’indennità di malattia.
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