Detrazioni spese sanitarie 2020: importo, requisiti e come cambiano
Le ultime sulle detrazioni spese sanitarie: cosa cambia nel 2020 dopo la Manovra e cos’ha deciso il governo a riguardo, ecco gli importi.
Si è parlato spesso di detrazioni spese sanitarie ultimamente, viste le novità contenute nella prossima Legge di Bilancio. Il governo ha però fatto alcuni dietrofront, soprattutto in merito alla tracciabilità dei pagamenti per alcune tipologie di spesa, al fine di andare incontro a quelle categorie di persone meno abituate a metodi di pagamento alternativi al contante. Ma andiamo a vedere cosa cambia nel 2020 in materia di detrazioni spese sanitarie, cosa bisogna acquistare per forza con carte di credito o debito e cosa si può comprare in contanti.
Detrazioni spese sanitarie 2020: cosa cambia dal prossimo anno
In un primo momento si era detto di voler imporre il pagamento tracciabile (dunque tramite carte) anche per i farmaci e in generale le spese mediche al fine di ottenere la detrazione Irpef 19% spettante. Tuttavia, per venire incontro a un’utenza (quella più anziana) maggiormente abituata all’utilizzo del contante, l’esecutivo ha deciso di recente per un dietrofront sotto questo aspetto. Dovrebbe invece permanere l’obbligo di tracciabilità di pagamento per le strutture pubbliche e private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, nonché per quelle non convenzionate. I dati saranno raccolti dal fisco e andranno automaticamente nel 730 precompilato.
Per quanto riguarda le spese sostenute per l’acquisto di farmaci, protesi o dispositivi medici, anche l’acquisto tramite contante darà diritto alla detrazione. Questa la recente novità voluta dal governo per far fronte alle esigenze di una clientela poco avvezza con l’uso delle carte. Dunque, in farmacia, dal 2020, se si paga in contanti o con carta, non cambia nulla: si avrà comunque diritto alla detrazione Irpef 19%.
Detrazioni spese sanitarie: il tetto del reddito
Cambiano invece le cose per i più ricchi. Infatti si è deciso di fissare un tetto oltre il quale le detrazioni fiscali saranno gradualmente ridotte. Ciò varrà per chi percepisce un reddito annuo lordo superiore a 120 mila euro. Da questa fascia fino a quella altamente presumibile dei 240 mila euro le detrazioni subiranno una progressiva riduzione. Da 240 mila euro in su, le detrazioni per le spese sanitarie (e non solo) saranno azzerate, in base al principio che chi guadagna di più paga di più. Tuttavia, sotto questo aspetto, si sta ancora discutendo se mantenere comunque l’esenzione delle spese sanitarie per le patologie più gravi per chi percepisce redditi più elevati. Il taglio delle detrazioni riguarderà comunque lo 0,73% dei contribuenti, ammontante più precisamente a poco di più di 300 mila persone.
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