Buoni fruttiferi postali anni 80: quanto valgono oggi, il caso di Rivalta
Ritrovati per caso dei buoni fruttiferi postali degli anni Ottanta del valore di 40 milioni di vecchie lire. Ecco quanto valgono oggi: il fatto.
Si parla spesso di nascondere i soldi sotto il materasso, oppure in giardino. Un tempo si faceva, era il modo migliore per accumulare i risparmi, dicevano i nostri nonni. Non darli in pasto alle banche, nasconderli bene se dovessero arrivare dei ladri in casa. Magari qualcuno lo fa anche oggi, anche se è certamente più difficile nascondere al fisco qualche reddito “nascosto”. Ma ovviamente non erano solo i soldi a essere nascosti, ma anche beni e oggetti preziosi e perfino risparmi finalizzati a una rendita sicura che sarebbe evoluta con il passare degli anni. Ad esempio, i buoni fruttiferi postali. E proprio dei Bfp risalenti agli anni Ottanta e del valore di 40 milioni di vecchie lire sono stati ritrovati sepolti in un giardino dai nuovi proprietari di una casa nel villaggio di Sangone, zona Rivalta, a circa 30 chilometri da Torino.
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Gli acquirenti dell’immobile stavano infatti facendo i consueti lavori di pulizia e ordine in giardino, quando dalla terra è emersa della carta, che in un primo momento sembrava spazzatura. Ma che a uno sguardo più attento spazzatura di certo non era. Si trattava infatti di buoni fruttiferi degli anni Ottanta del valore di 40 milioni di vecchie lire. I proprietari della nuova casa hanno così allertato la polizia locale, informando loro dell’accaduto, con l’intenzione di restituire il tesoretto ai loro legittimi proprietari. I buoni sono infatti nominali e dunque solo chi li ha sottoscritti è autorizzato alla riscossione. Sono quindi state effettuate le ricerche del caso e dopo aver contattato i legittimi possessori di quei buoni (la cui identità resta segreta per rispettare la loro privacy) la storia avrà un lieto fine.
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Sorge però una curiosità: quanto può valere un tesoro così, peraltro dimenticato nel giardino di casa? Al valore di oggi, considerando la rivalutazione e gli interessi maturati nel corso del tempo, quei buoni varranno centinaia di migliaia di euro. E non sono neppure scaduti, perché la legge certifica che in caso di smarrimento certificato si avranno 10 anni di tempo per riscuotere quanto dovuto.
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