Diego Fusaro a TP: popolo senza identità è solo coacervo di consumatori
TP a dialogo con Diego Fusaro, cofondatore del partito Vox Italiae e assiduo frequentatori dei salotti televisivi italiani
Il noto filosofo Diego Fusaro, cofondatore del partito Vox Italiae e assiduo frequentatore dei salotti televisivi italiani, commenta alcuni degli ultimi eventi che hanno riguardato il neonato partito e chiarisce alcuni elementi del suo nuovo movimento politico.
L’intervista a Diego Fusaro del Termometro Politico
D: Allora Diego, in primo luogo ti chiedo cos’è successo a Genova? Si è discusso in questi giorni dell’impossibilità di presentare Vox per pressione di gruppi antifascisti
R: Ecco, quello che è successo a Genova è che stavamo lanciando il primo circolo di Vox Italiae. Ci hanno dato prima la possibilità di fare l’evento in una sala ma poi l’hanno annullata perché hanno subito pressione dagli squadristi fucsia dell’antifascismo. Perché loro hanno detto che siamo fascisti e quindi non si può fare. Ora, del tutto assurdamente, ci hanno accusato di fascismo, ma noi ci rifacciamo alla Carta Costituzionale (che è antifascista). L’organizzatore ha ammesso che gli avrebbero – di fatto – reso impossibile la realizzazione dell’evento (quindi è stato preso anche dalla paura) e in secondo luogo ha detto lui stesso che il fascismo “non si sa più dov’è, si nasconde”. Quindi, non ha detto che noi siamo fascisti ma che potremmo esserlo. Quindi una vera e propria caccia alle streghe per il quale si dà del fascista a chiunque non sia allineato al loro verbo.
D: In un tuo recente intervento hai dichiarato che “il fascismo sta tornando” ma a parti invertite. Spiegaci meglio: quali elementi dell’epoca fascista starebbero tornando?
R: Essenzialmente, l’antifascismo ai tempi di Gramsci era sacrosanto. Mentre al giorno d’oggi diventa solo un’arma di legittimazione delle sinistre che, non essendo anticapitaliste ed essendo serve del capitalismo e traditrici di Gramsci e degli operai, devono mantener vivo l’antifascismo in assenza di fascismo per giustificare se stesse, che si sono vendute al capitalismo. Utilizzano l’antifascismo per combattere contro un nemico che non c’è più e non per combattere contro il nemico reale che è il capitalismo. Oggi i metodi squadristi sono quelli delle brigate fucsia antifasciste, che ti impediscono di parlare e che se possono ti danno anche una manganellata in testa. Questi sono i metodi tipici del fascismo che al giorno d’oggi ritorno a parti invertite perché nella società orwelliana si chiamano antifascisti: ma l’essenza dello squadrismo è sempre quella.
D: Forse, uno dei principali elementi che distinguono Vox Italiae dal Partito Comunista è la centralità del carattere nazionale e identitario. Questo elemento, di per sé, non può essere immediatamente ricondotto a una determinata parte ideologica. Perché per voi è un elemento così importante?
R: Dunque, noi siamo assolutamente convinti della sovranità nazionale come base della democrazia e del socialismo. Per altro, anche in questo ci richiamiamo alla carta costituzionale che afferma che la sovranità appartiene al popolo (quindi nulla di pericolosamente fascista). Crediamo che la sovranità sia anche delle identità, che devono essere rispettate. Solo chi ha una identità può rispettare quelle altrui e oggi va temuto non chi ha un’identità, ma chi non ne ha una e chi non vuole identità: questo è il vero nemico. Ovviamente noi non siamo contro le identità altrui, assolutamente. Semplicemente chiediamo che l’identità italiana venga rispettata come base della nostra civiltà e della nostra storia. Un popolo senza identità non è più un popolo: è un coacervo di individui consumatori.
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