Sondaggi Ixè: in Emilia-Romagna PD primo partito, ma è testa a testa
Sondaggi Ixè – Si avvicinano le decisive elezioni regionali in Emilia-Romagna: dopo la storica vittoria della destra in Umbria, l’opposizione al governo giallorosso cerca di sferrare un altro colpo all’asse che sostiene l’esecutivo.
Secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto Ixè per Cartabianca, il Partito Democratico è la prima forza politica della Regione. I dem vengono dati al 34,3%. In seconda posizione segue, a ruota, la Lega di Matteo Salvini. Il Carroccio cerca l’exploit, dopo essere risultato il primo partito nella Regione alle ultime europee. Attualmente, la Lega si attesterebbe al 30,9%. Una differenza di poco più di tre punti che lascia un ampio margine di incertezza. Il PD e la Lega egemonizzano lo scenario politico, con Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia a fare da outsider. I pentastellati si fermerebbero al 10,4% (in calo anche rispetto alle europee quando presero, in Emilia-Romagna, il 12,9%). Fratelli d’Italia raggiungerebbe il 6% e anche qui scavalcherebbe i forzisti (ancorati al 5,1%).
Spicca il dato legato agli altri partiti, presentato da Ixè al 13,3%. Un dato sicuramente interessante, anche se non viene specificato nella nota metodologica a quali altre forze si riferisca. Le liste civiche potrebbero gonfiare – e tanto – il dato degli altri partiti.
Il seguente pannello può sicuramente offrire qualche spunto in più per capire l’effettiva forza delle liste civiche e quella dei partiti minoritari (di sinistra e destra)
Testa a testa in Emilia-Romagna, con leggero vantaggio per la coalizione di centrodestra
Il sondaggio di Ixè del 19/11/19 per Cartabianca mostrerebbe il duro e incerto testa a testa tra le coalizioni (qui esemplificate sotto la dicitura di “totale liste di centrosinistra e di centrodestra”).
Si propongono due scenari distinti: con la partecipazione in solitario del Movimento 5 Stelle e quella “senza” (evidentemente sottintendendo la possibile riedizione del patto umbro o una sorta di patto di desistenza ma la base tramite Rousseau ha bocciato tali ipotesi).
Qualora il Movimento provasse a correre da solo, il risultato – per i pentastellati – sarebbe tutt’altro che eccezionale. Secondo il sondaggio otterrebbe appena l’8,2% dei consensi. In questo scenario il centrodestra vincerebbe sul centrosinistra per un punto e mezzo: 33,1% a 31,6%.
Qualora il Movimento non si presentasse, quel già citato 8,2% andrebbe prevalentemente a liste di sinistra (+1,1%) e centrosinistra (+2,1%). Il transfer di voto per la destra sarebbe molto più lieve (+0.9%) mentre crescerebbe – di molto – il livello di indecisione (dal 20,9 al 24,7%). Una mancata candidatura del Movimento in Emilia-Romagna potrebbe portare, quindi, a un miglioramento del risultato del centrosinistra, rendendo la campagna ancora più tesa, accesa e incerta.
Più fiducia nel candidato PD che in quello di centrodestra
Un dato che potrebbe essere molto rilevante per capire come si muoveranno gli indecisi è quello della fiducia riposta nei due principali candidati: Stefano Bonaccini (centrosinistra) e Lucia Borgonzoni (centrodestra). Il primo gode – stando al sondaggio – di maggiore fiducia (68%) rispetto alla Borgonzoni (45%). Bonaccini, attuale presidente della Regione, sembra godere di un consenso trasversale. Se da un lato, quindi, la Lega – intesa come forza politica – tira la volata a Borgonzoni, dall’altro la figura del presidente uscente può incidere fortemente sulla decisione di voto degli indecisi.
Questa tesi sarebbe avvalorata dall’ultimo pannello di Ixè per Cartabianca, che mostra le intenzioni di voto per i candidati (non per le liste).
Nei sondaggi sulla fiducia, Bonaccini stacca Borgonzoni di oltre 10 punti
Nell’ultimo pannello viene mostrato il consenso dei candidati. In questo caso, il panorama è decisamente meno incerto: Bonaccini vincerebbe a mani basse la sfida con Lucia Borgonzoni. Sia “con” che “senza” M5S, Bonaccini raggiungerebbe almeno il 40%, mentre Borgonzoni si fermerebbe poco al di sotto del 30% (oscillando tra il 29,2 e il 29,4%).
Si segnala come il valore elettorale di Bonaccini sia abbastanza superiore a quello della coalizione di cui è candidato presidente. Anche una buona parte degli elettori a 5 Stelle (il 3% di quell’ipotetico 8,2%) potrebbe andare, quasi massivamente, a Bonaccini (se consideriamo che nello scenario in cui non si presenta il M5S, Bonaccini godrebbe di un +1,2%, a fronte del +0,2% di Borgonzoni).
Anche in questo caso, comunque, la percentuale di indecisi/non rispondenti è decisamente alta, oscillando tra il 18,1% (nello scenario con il M5S) al 20,6% (senza M5S).
NOTA METODOLOGICA: sondaggio realizzato tra il 15/11/2019 e il 19/11/2019. Popolazione di riferimento: popolazione residente in Emilia-Romagna di 18 anni e oltre. Campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni rappresentativo rispetto ai parametri di sesso, età, provincia e dimensione demografica del comune di residenza. Consistenza numerica del campione: 1.000 soggetti maggiorenni (su 8.389 contatti complessivi). Metodo di raccolta: Interviste telefoniche su utenze fisse e cellulari (CATI/CAMI) e interviste on line (CAWI). Margine di errore (livello di rappresentatività del campione al livello di confidenza del 95%): ± 3,1%
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