L’Agenzia delle Entrate spedisce 55mila lettere a quei contribuenti che non hanno regolarizzato la propria posizione Iva entro i termini stabiliti.
L’Agenzia delle Entrate ha inviato 55mila lettere a imprese, professionisti e lavoratori autonomi che hanno emesso fatture in formato Xml, in pratica le fatture elettroniche, ma che poi non hanno presentato la liquidazione periodica dell’Iva, per dirla in modo più semplice, non hanno versato l’imposta per il primo ed il secondo trimestre del 2019.
Quindi, con la missiva, l’ente di riscossione invita i contribuenti che non hanno regolarizzato la propria posizione Iva a effettuare la comunicazione entro il 30 aprile 2020, termine entro cui inviare la dichiarazione annuale dell’Iva. Prima si aderisce al piano di ravvedimento più sarà consistente lo sconto sulle sanzioni previste per l’omesso invio e sugli interessi sull’imposta sul valore aggiunto eventualmente dovuta; si stima che nelle casse dell’erario alla fine dovrebbe comunque finire circa un miliardo e mezzo di euro.
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Il piano di compliance dell’AdE: quasi due milioni di lettere in tutto
Il piano di compliance dell’AdE prevede nel complesso l’invio di un milione e 800mila lettere di avviso ai contribuenti non in regola con il versamento dell’Iva. L’adempimento spontaneo non sarà necessario per più o meno il 98% dei contribuenti fa sapere la stessa Agenzia delle Entrate: insomma, la stragrande maggioranza attualmente risulta in regola con il versamento dell’imposta.
Secondo la stampa specializzata, l’AdE in questo momento si sta concentrando esclusivamente sui documenti trasmessi al Sistema di Interscambio fino al 30 giugno scorso: sostanzialmente il Fisco sta verificando se la comunicazione della liquidazione è stata trasmessa o meno. Solo in seguito, dunque, verranno condotti dei controlli volti a verificare la corrispondenza tra comunicazione e dati inseriti nelle fatture.
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