Conto corrente: pignoramento per evasione tasse locali. La nuova misura
Il pignoramento del conto corrente lo potranno decretare anche Comuni e Province per recuperare i crediti: la novità in una misura della Manovra.
La prossima Manovra conterrà una misura che darà maggiore potere a Comuni e Province allo scopo di recuperare i crediti dai contribuenti che hanno evaso le imposte locali, in particolare Imu e Tari. Nonostante il premier Giuseppe Conte cerchi di minimizzare, affermando che “i cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta”, a partire dal prossimo anno Comuni e Province potranno agire tramite pignoramento del conto corrente o dello stipendio, o anche imponendo il fermo amministrativo all’auto del contribuente che ha contratto un debito nei confronti dell’ente locale, magari perché non ha pagato quanto dovuto relativamente a Imu e Tari. Escluse da questo provvedimento, invece, le multe stradali.
Conto corrente pignorato dal Comune: ecco quando
Stando alla novità contenuta nella Manovra 2020, Comuni e Province potranno agire nella riscossione delle imposte locali dovute utilizzando le stesse norme e gli stessi mezzi previsti a livello nazionale dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. I Comuni che avranno accesso ai dati contenuti nell’Anagrafe Tributaria, avranno dunque facoltà di procedere tramite azioni esecutive, come per l’appunto il pignoramento del conto corrente, il pignoramento dello stipendio oppure l’imposizione del fermo amministrativo del veicolo. Tutto questo potrebbe accadere ovviamente solo dopo che il contribuente che si è visto recapitare un avviso di accertamento e la relativa intimazione di pagamento non dovesse rispondere, mancando pertanto di regolarizzare la propria posizione fiscale nei confronti dell’ente locale.
Come regolarizzare la propria posizione fiscale
In un primo momento si pensava che nel novero delle imposte riscuotibili da Comuni e Province ci fossero anche le multe, ma effettivamente non è così. Si ricorda invece che il contribuente che riceve l’avviso di accertamento può fare ricorso entro 60 giorni: trascorso questo lasso di tempo, l’atto operato dal Comune diventa esecutivo. Per evitare che il conto corrente o lo stipendio venga pignorato, il contribuente potrà regolarizzare la propria posizione anche optando per una soluzione rateizzata, da un minimo di 4 rate a un massimo di 72.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it