Saranno in totale 8 le regioni italiane chiamate al voto il prossimo anno. Le prime due ad eleggere il nuovo consiglio regionale saranno Calabria ed Emilia Romagna. Ed è in particolare in quest’ultima che si concentrano anche le attenzioni della politica nazionale. L’Emilia Romagna è da sempre considerata una regione “di sinistra”. Una vittoria del centrodestra rappresenterebbe uno scenario abbastanza nuovo. E si collocherebbe in continuità rispetto ai risultati elettorali regionali che hanno visto la coalizione di centrodestra prevalere sul centrosinistra. L’ultimo esempio, in tal senso, è dato dalla vittoria di Donatella Tesei eletta presidente della Regione Umbria: altra regione storicamente definita “rossa”.
Nel 2020, qualche mese dopo, a seguito delle elezioni Emilia Romagna e Calabria di domenica 26 gennaio, sarà la volta di Puglia, Campania, Marche, Toscana, Veneto e Liguria.
Elezioni regionali Emilia Romagna 2020, testa a testa Bonaccini-Borgonzoni
Il centrosinistra candida alla presidenza della Regione il presidente uscente Stefano Bonaccini. Mentre la candidata del centrodestra è l’esponente della Lega Lucia Borgonzoni che rappresenterà la coalizione in maniera unitaria. La corsa è apertissima, almeno da quanto indicano i sondaggi. Uno degli ultimi studi effettuati, da Tecné, indica un sostanziale pareggio. Anche Ixè prevede un testa a testa. Così come Noto che fa anche rilevare uno degli elementi centrali della sfida elettorale emiliana: il ruolo del Movimento 5 Stelle.
Sarà decisiva la candidatura del M5S?
La base del Movimento 5 Stelle ha tempo sino al prossimo 4 dicembre 2019 per proporre le candidature tra cui si andrà a scegliere il candidato presidente pentastellato. Il passaggio in questione segue un altro pronunciamento della base che da pochi giorni, tramite la piattaforma Rousseau, ha fatto sapere di preferire avere nelle due regioni delle candidature autonome. Una discontinuità rispetto alla scelta operata in Umbria dove Movimento 5 Stelle e Pd hanno sostenuto la candidatura di Vincenzo Bianconi.
È stata inizialmente presa in considerazione, prima di essere accantonata, anche l’opzione di una sorta di patto di desistenza senza candidati del Movimento in corsa alle prossime regionali in Emilia Romagna. Tutto questo perché c’è chi teme sia negli ambienti di governo che nei partiti della maggioranza, che una sconfitta di Emilia Romagna possa accorciare la vita del governo Conte bis nato proprio dall’accordo tra M5S-Pd-LeU e Italia Viva.
Altre candidature
Elezioni regionali Emilia Romagna 2020 – I candidati delle coalizioni collegate al centrosinistra, al centrodestra e al Movimento 5 Stelle non saranno gli unici in corsa. Sinora hanno ufficializzato la volontà di essere della partita anche Marta Collot che correrà per conto di Potere al Popolo. Stefano Lugli che rappresenterà la lista L’Altra Emilia-Romagna e Gillo Baldazzi candidato di Volt, il movimento paneuropeo.
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