Conto corrente bloccato per vecchio debito con la banca: quando scatta
Un conto corrente viene bloccato a causa di un vecchio debito contratto con la banca: quando è legittimo e cosa bisogna sapere?
Un conto corrente viene bloccato perché il correntista ha un vecchio debito con la banca e in quella dove ha aperto un conto ora ha acceso un fido. Il blocco agisce ovviamente su una banca terza, dove il soggetto ha riversato i propri soldi. È questo un comportamento legittimo o c’è un abuso da parte degli istituti di credito? I problemi arrivano principalmente quando il soggetto con il conto corrente bloccato è un pensionato, che non riesce più a prelevare l’importo della sua pensione, ma solo quello del fido che aveva richiesto presso la nuova banca.
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Conto corrente: saldo in negativo, fido e blocco, cosa succede
Un caso di questo tipo è stato sottoposto a Ridare, che sulle pagine di Repubblica, per penna di Aldo Bissi, ha risposto alla questione, affermando che il comportamento della banca che procede al recupero forzoso del proprio credito sula base di un titolo esecutivo non è un abuso di potere e nemmeno un comportamento anomalo. Di conseguenza anche come agisce la banca terza è legittimo e si ricorda che il credito ottenuto dal fido si può comunque prelevare, ma anche questo un giorno diventerà un debito da saldare. Con un saldo negativo e dunque non pignorabile, il comportamento degli istituti di credito risulta più che legittimo.
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Conto corrente in rosso: la soluzione del piano di rientro
Il suggerimento è dunque quello di concordare un piano di rientro con la banca presso la quale è stato contratto il debito, anche al fine di non far ricadere lo stesso sugli eredi. Si ricorda, in conclusione, che per questo tipo di debiti i tempi di prescrizione ammontano a 10 anni e qualsiasi atto o notifica può interrompere questo periodo, facendolo ripartire da capo.
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