Le case prefabbricate, in particolare quelle in legno, sono una valida alternativa alle costruzioni tradizionali. Tuttavia molte persone non conoscono granché riguardo a regolamento ed articoli inerenti la loro corretta costruzione. Vediamo allora come funziona in Italia la disciplina in merito e cos’è utile ricordare sul tema. Appare importante parlarne dato che le richieste di case in legno prefabbricate con criteri di bioedilizia sono quadruplicate negli ultimi anni nel nostro paese, a riprova del sempre maggior interesse verso questo tipo di soluzione abitativa.
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Case prefabbricate: quali vantaggi?
Anzitutto, è opportuno tener presenti alcuni aspetti essenziali e vantaggi della costruzione e utilizzo di case prefabbricate, con speciale riferimento a quelle in legno. Essi sono essenzialmente 4:
- le case prefabbricate, per legge, debbono essere edificate nel rispetto delle variabili tipiche del territorio in cui si trovano: umidità, presenza o meno di alberi e altra vegetazione, temperatura, illuminazione ecc.
- tali abitazioni seguono standard di costruzione con materiali di tipo naturale ed ecologico, ovvero ecosostenibile, tanto da poter assicurare un ambiente assolutamente benefico per la salute.
- non meno importante è il risparmio di energia, caratterizzante la cosiddetta bioedilizia delle case prefabbricate in legno. In esse troviamo usualmente impianti che sfruttano energie rinnovabili come quelli fotovoltaici, ad esempio.
- ancora, rilevano gli indubbi risparmi di costi e tempi, dato che in media per poter soggiornare in case prefabbricate in legno, occorre un’attesa per la costruzione, di non più di 4 mesi.
Le regole per costruire case in legno: il decreto n. 380 del 2001
Anche tali case prefabbricate seguono specifiche disposizioni di legge e hanno bisogno quindi di preventive autorizzazioni da parte dell’autorità di controllo. Insomma, seguono una regolamentazione non dissimile da quella per l’edificazione delle case in muratura. Fonte di riferimento è pertanto il decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, ovvero il testo unico in tema di edilizia e sicurezza delle abitazioni: esso riguarda tanto le costruzioni tradizionali, quanto le costruzioni alternative, incluse quelle in legno. Si tratta allora di osservare con diligenza le regole contenute nel suddetto testo e coordinarsi con il proprio Comune al fine di edificare una casa conforme a tutti i requisiti di legge. L’interessato a costruire e a vivere in una casa prefabbricata, dovrà quindi ottenere il cosiddetto “permesso di costruire“, ovvero una specifica autorizzazione amministrativa, concessa dal Comune.
Gli obblighi da rispettare in fase di costruzione
A questo punto vediamo più da vicino gli obblighi legati all’edificazione di case prefabbricate. Anzitutto, il permesso di costruire, dato dal Comune, vale per tutte le costruzioni destinate non solo a luogo di residenza ed abitazione, ma anche a luogo di lavoro o di magazzino. Ciò che preme ricordare è che ogni Comune ha diritto di parola in merito, insomma è competente per tutto ciò che si vuole edificare nel territorio comunale: infatti, le case prefabbricate in legno dovranno rispettare non solo la legge nazionale, ma anche le norme locali. Rilevano in particolare due fattori:
- anche le case prefabbricate in legno debbono rispettare, al pari delle case in cemento, le caratteristiche segnalate nei cosiddetti strumenti di pianificazione urbanistica. Insomme le regole territoriali sono cogenti proprio come quelle statali ed implicano la consegna di una documentazione ad hoc, presso il locale sportello unico per l’edilizia (e previsto dal decreto n. 380 suddetto).
- in particolare sarà dovere del progettista incaricato, di trattare gli aspetti tecnici di edificazione delle case prefabbricate, e rendere nota – alle autorità di controllo – la conformità dell’abitazione alle normative vigenti, ad esempio, in materia antisismica o antincendio.
Inoltre, edificare case prefabbricate in aree di interesse artistico, architettonico o paesaggistico, potrebbe risultare più difficile, dato che, in tali contesti, il rilascio dell’autorizzazione comunale segue vincoli più stretti.
Concludendo, colui che non rispetta le regole mirate ad ottenere il permesso di costruire case prefabbricate, in conformità alla legge, sarà soggetto a sanzioni pecuniarie non lievi (anche fino a 20.000 euro). Si tratta infatti del reato di abuso edilizio, che comporta – inoltre – l’ingiunzione di demolizione della costruzione.
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