Influenza 2019/2020 – Nuovo aggiornamento sulla situazione dell’influenza nel nostro Paese. Come vi abbiamo preannunciato quest’anno l’ondata del virus quest’anno potrebbe arrivare molto forte. E gli ultimi dati dimostrano un trend che va in questa direzione.
I principali sintomi sono: dolori muscolari e articolari. E ancora tosse, congestione/secrezione nasale e mal di gola.
Secondo gli ultimi dati resi disponibili grazie al rapporto epidemiologico Influnet in Italia, l’attività dei virus influenzali è ai livelli di base sebbene la circolazione virale comincia ad intensificarsi in alcune regioni italiane.
Nella 47a settimana del 2019, ovvero dal 18 al 24 novembre 2019, l’incidenza totale è pari a 2,76 casi per mille assistiti. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 167.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 642.000 casi.
Le regioni maggiormente colpite sono: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.
La campagna di vaccinazione
Influenza 2019/2020 – C’è stato in questi giorni, sul tema dell’influenza ed in materia di vaccini, l’intervento della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). “La campagna di vaccinazione anti influenzale sta andando bene – ha affermato il presidente della SIMG Claudio Cricelli – anche se è iniziata un po’ in ritardo. A differenza dello scorso anno, non abbiamo registrato criticità nella distribuzione delle scorte di vaccini e la copertura si preannuncia buona”.
L’appello da parte del rappresentane dell’associazione: “non è mai troppo tardi per ricorrere a questo fondamentale strumento di profilassi. Il vaccino è ben tollerato, efficace e sicuro. Sta continuando l’ascesa della curva epidemica, la situazione è sotto controllo e il sistema assistenziale riesce ad assorbire i carichi di lavoro: quest’anno infatti in tutto il territorio si è avuto un incremento della domanda e dell’offerta del vaccino antinfluenzale, che fa ben sperare sui numeri positivi di copertura vaccinale in tutte le persone a rischio”.
“Il nostro ruolo nel contrasto all’influenza è fondamentale – ha aggiunto il vice presidente nazionale SIMG Ovidio Brignoli. Come medici di famiglia siamo presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale e possiamo fornire alle istituzioni sanitarie, locali e nazionali, tutti i dati relativi a incidenza, prevalenza e mortalità. Sulla base di questi numeri è possibile pianificare interventi concreti di salute nell’interesse della collettività. Nella popolazione generale esistono alcune tipologie di persone che presentano un rischio maggiore di contrarre l’influenza, di trasmetterla e di sviluppare le complicanze correlate, sono gli individui considerati fragili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) li ha suddivisi in cinque diverse categorie a rischio, ovvero i bambini al di sotto dei 5 anni di età, le donne in gravidanza, gli over 65, i pazienti cronici e gli operatori sanitari”.
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