Tu voli in alto lassù, dove il cielo è più blu, e interpreti le nubi
C’è stato un tempo in cui gli uomini alzavano la testa al cielo cercando risposte ai quesiti più fondamentali dell’esistenza. Le stelle componevano figure, i raggi del sole illuminavano luoghi importanti, gli arcobaleni segnavano il nascondiglio di pentole piene di monete d’oro e le nuvole ci davano suggerimenti o presagi. Chi era in grado di interpretarli veniva elevato al rango di sciamano. Grazie al suo rapporto con entità occulte e paranormali, esso guidava il popolo verso la salvezza e il progresso.
Il sole si oscurava? Per riaccenderlo bastava sventrare una ragazzina vergine. Non pioveva? Bisognava ballare attorno a un palo. È grazie a questi visionari che abbiamo impiegato 500 anni per attaccare l’aratro a un bue, e non oso immaginare quanti ne servirono per imparare ad accendere il fuoco invece che rubarselo previa carneficina.
Ma eccoci nel 2019 d.C.
Oggi un grande quotidiano titola che nel cielo di Milano è apparsa una nuvola a forma di sardina, chiaro presagio della venuta delle Sardine a Milano. Deus vult, è evidente. Gli dei sono compiaciuti del santo esercito filogovernativo che ama la bellezza e scrivono in cielo la loro approvazione. Finalmente ho trovato una fonte giornalistica capace di mettermi in contatto con il mondo del paranormale, e in preda all’eccitazione mi sono subito abbonato.
L’istante dopo salta fuori che la foto della sardina volante proviene da un account Instagram. L’autore, contattato dal santo giornale, ha inizialmente ribadito l’originalità e la proprietà dello scatto; sfortunatamente qualche disfattista fa un reverse search e scopre che si tratta di una foto scattata due anni fa in Russia. Il quotidiano corregge il tiro: la foto, per quanto in argomento con le sardine (wut?), è una bufala.
Questo è solo l’inizio del mio viaggio
Ugualmente orgoglioso del mio abbonamento sono uscito per strada e ho guardato il cielo, scoprendo che adesso anche io sono in grado di vedere nuvole magiche. Ho quindi deciso di fotografarle, perché c’è chiaramente un messaggio per noi abbonati relativo all’argomento, anche se non capisco quale sia.
È iniziato stamattina, quando mi sono svegliato alle 6.30 per andare in palestra: guardo fuori dalla finestra e vedo questa nuvola.
Potrebbe significare l’arrivo delle sardine anche questo, dopotutto se una nuvola a forma di balena sopra un grattacielo, in Russia, ai tempi del blue whale è diventata un presagio delle Sardine, allora può esserlo anche questa. Vado ad allenarmi, esco, e sulla strada del ritorno noto un’altra nuvola.
Qual è il suo significato? Quale messaggio recondito contiene? Mi fermo a fare colazione in bar e vedo una persona che legge il mio stesso giornale. Con educazione aspetto finisca la sua tisana alla curcuma con latte di soia decaffeinato allo zenzero, poi gli chiedo di guardare fuori dalla vetrina e dirmi cosa vede. Lui la studia con attenzione.
«Bè, è uscito un libro di un editorialista che si autointervista parlando dei propri editoriali» fa lui, sospettoso «Quante copie ha comprato?»
«Cristo, solo cinque.»
«Vede! È una nuvola in argomento, dopotutto.»
Esco dal bar stravolto, dovrei andare in redazione ma ho un malessere diffuso, giramenti di testa, oscure sensazioni. Cammino senza meta, sembro uno scrittore che ripercorre i luoghi delle stragi degli anni di piombo per parlare delle proprie vacanze con tono molto antifascista. Vado in campagna, alzo gli occhi.
Dio mio, qualcuno vuole dirmi qualcosa, ma chi? Cosa? Prendo la macchina e raggiungo il lago di Garda ascoltando la radio; sembra che un gioco di carte, Squillo, stia inducendo migliaia di donne al meretricio. Spero riescano a ritirarlo dal mercato, in questi casi ogni istante conta. Salto le cronache delle periferie perché tanto sono fasciste e salgo sul mio Open – una barca che m’è costata 30,000 curriculum. Prendo il largo. Purtroppo il cielo s’è oscurato, e mentre studio i cumulonembi un fulmine mi s’imprime nelle retine.
Ormeggio e raggiungo un gruppo di ragazzi chini sui cellulari. Mi avvicino, adocchiando gli schermi noto che abbiamo gli stessi gusti: è bellissimo. Appena m’intrufolo nel gruppo, dalle viscere della terra esplode un bizzarro fenomeno geotermico. Sul Garda? Ma da quando? Com’è possibile? Sorrido: adesso sono un abbonato, e per me il mondo non è più lo stesso. Scattiamo fotografie della nuvola di vapore che emerge dal profondo.
Solo a quel punto capisco.
Lo capiamo tutti, insieme, occhi lucidi e tante emozioni. Le parole non servono, in certi casi. Era chiaro fin dall’inizio, dovevamo solo entrare nella mentalità dei lettori. Quello è il nostro simbolo. Quando vorremo uscire di casa, quando qualcuno ci vorrà scattare una fotografia, lui sarà sempre lì. Pronto ad apparire alle nostre spalle, sopra le nostre teste, come una moderna aureola che da lassù ci ricorda la nostra identità.
“Siamo tutti Sardine” mormoro.