Pensioni ultima ora: continuiamo ad aggiornarvi costantemente su quello che si muove intorno al dibattito previdenziale. Gli ultimi mesi, dall’approvazione di Quota 100 in poi, sono stati molto intensi. E l’argomento è sempre al centro della discussione che ha ripreso ad animarsi in maniera crescente nelle ultime settimane.
Pensioni ultima ora, il futuro tutto da scrivere
Negli ultimi giorni vi abbiamo parlato sia dell’intenzione del governo di mettersi a lavoro a partire dal prossimo anno per strutturare una riforma con cui superare l’impostazione della legge Fornero che della mobilitazione sindacale incentrata sulle ragioni dei pensionati. Sempre di recente abbiamo dato conto di alcune considerazioni dell’Ocse sul sistema previdenziale vigente in Italia.
Quota 100 e Ape social, le parole di Proietti della UIL
Pensioni ultima ora – Un tema su cui ha ribattuto il Segretario Confederale UIL Domenico Proietti. Secondo l’esponente dell’organizzazione sindacale “l’Ocse continua a fare confusione nell’analizzare il sistema previdenziale italiano. La spesa per pensioni in Italia è sotto la media europea. In rapporto al Pil, come sostiene da tempo la UIL, essa è intorno al 12%, dato confermato recentemente anche dal Presidente dell’Inps. Questa confusione è in parte figlia della mancata separazione tra la spesa previdenziale e quella assistenziale, la cui responsabilità è dei Governi che si sono succeduti in questi anni”. Entrando nel merito delle misure Proietti ha aggiunto: “L’età di accesso alla pensione in Italia è di 67 anni, ben quattro anni sopra alla media dei Paesi dell’Europa. Quota 100, assieme all’Ape Sociale, rappresenta, in via sperimentale, un elemento di flessibilità. Flessibilità che, a parere della UIL, va estesa, in maniera più equa a tutti i lavoratori”.
“Nel nostro Paese – ha concluso Proietti della UIL – esiste il tema dell’adeguatezza degli assegni pensionistici, che va affrontata, eliminando il blocco della rivalutazione delle pensioni estendendo la quattordicesima per le pensioni fino a 1500 euro”.
Le prossime mosse del governo potranno essere certamente determinanti. Al momento sappiamo che Quota 100 – con cui possono andare in pensione i lavoratori con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati – sarà in vigore per il triennio 2019-2021. Presumibilmente, entro la data del 31 dicembre 2021 ci saranno nuovi interventi legislativi.
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