Sinisa Mihajlovic lotta da mesi contro la leucemia di cui ha dato pubblicamente notizia nel luglio scorso. L’allenatore del Bologna, rimasto alla guida del club nonostante la malattia, ha subito a fine ottobre il trapianto del midollo.
A distanza di un mese presso la sala stampa dello stadio Dall’Ara Sinisa Mihajlovic ha tenuto una conferenza stampa per dare aggiornamenti sul suo stato di salute. Lo ha fatto al fianco dei medici del Policlinico Sant’Orsola che seguono le sue cure e dell’amministratore delegato del club Claudio Fenucci. Si è trattato di una conferenza stampa toccante in cui a più riprese Miha ha, comprensibilmente, ceduto il passo all’emozione.
In avvio di conferenza stampa il fuori programma ovvero l’ingresso dei calciatori del Bologna in sala stampa e le prime battute del mister. «Non dovevate essere in campo? Fanno di tutto per non allenarsi».
Il mister è partito dai motivi della convocazione della conferenza stampa: «Pensavo fosse giusto, dopo il percorso fatto, parlare qui assieme ai medici che mi hanno curato per spiegare il mio stato di salute e quello che si deve fare per il futuro. In questi 4 mesi ho pianto e non ho più le lacrime. Mi sono rotto le palle di piangere».
Sinisa Mihajlovic, insieme ad una parte dedicata ai ringraziamenti, ha parlato della malattia: «Ho passato quattro mesi e mezzo tosti, sono stato rinchiuso in una stanza di ospedale da solo, con aria e acqua filtrata. Il mio desiderio era prendere una boccata d’aria fresca e non lo potevo fare. Non mi sono mai sentito un eroe per quello che sto facendo. Solo di avere un carattere di chi non molla mai, ma sempre un uomo con tutte le sue fragilità. Queste malattie non le puoi vincere solo con il coraggio, servono le cure. Quando sono entrato in ospedale ho capito di essere nel posto giusto. E voglio dire a tutti quelli che sono malati di leucemia o altre malattie gravi, che non si devono sentire meno forti se non affrontano la malattia come ho fatto io. Non c’è da vergognarsi ad avere paura, di piangere o essere disperati. Unica cosa che non devono perdere mai è la voglia di vivere».
Le parole dei medici di Sinisa Mihajlovic
Il dottor Michele Cavo, primario Ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria bolognese, ha precisato: «Siamo ancora in una fase precoce. Abbiamo bisogno di tempo per cercare di capire la risposta finale» del paziente, «per monitorare Sinisa, le possibili complicanze». Il medico ha anche parlato del rapporto col paziente accerchiato da «un affetto trasversale» che «gli ha dato forza». Ma «a dispetto di questo carattere estremamente robusto e vigoroso si è sempre fidato ciecamente di noi anche quando i no gli stavano stretti».
Video conferenza stampa
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