Governo ultime notizie: Mes, esecutivo rinvia scelta. Deciderà Parlamento
Governo ultime notizie, quali novità sono emerse nella giornata in cui Conte ha riferito alle Camere su Fondo Salva Stati e Mes.
Governo ultime notizie – Prima alla Camera e poi al Senato: oggi è stata la giornata del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che riferito alle Camere sul fondo Salva Stati che già nelle scorse settimane ha fortemente acceso il dibattito incrementando lo scontro politico tra il governo ed il principale leader dell’opposizione Matteo Salvini.
Il fondo Salva Stati agita l’esecutivo
Prima di entrare nel merito delle singole posizioni espresse dai principali attori della scena politica cerchiamo di capire quali saranno i prossimi passaggi e da quale traiettoria passerà la decisione finale. Sulla riforma del Fondo Salva Stati, con la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, sarà il Parlamento a pronunciarsi.
Stasera è annunciato un Consiglio dei Ministri che inizialmente era stato annunciato per le ore 15 ed invece si terrà alle ore 20. E sui prossimi passaggi la linea del governo è la seguente: verso la scadenza della prossima riunione dell’Eurogruppo del 4 dicembre 2019 l’esecutivo “affronterà il negoziato riguardante l’Unione Economica e Monetaria seguendo una logica di ‘pacchetto’. Ogni decisione diventerà in ogni caso definitiva solo dopo che il Parlamento si sarà pronunciato a partire dalle risoluzioni che saranno approvate l’11 dicembre, in occasione delle comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà in vista del prossimo Consiglio Europeo”.
La posizione di Conte
Il presidente del Consiglio Conte ha polemizzato a viso aperto con i leader dell’opposizione per le accuse mosse al suo governo ed alla sua persona.
“Una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione è questione differente dall’accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un’accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse”.
Inoltre Conte ha aggiunto: “Mi sembra quasi superfluo confermare a quest’Aula un fatto di tutta evidenza, ossia che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei”. E poi la stoccata ai due leader: “Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui “disinvoltura” a restituire la verità e la cui “resistenza” a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni” nel “diffondere notizie allarmistiche, palesemente false”.
Governo ultime notizie, le posizioni e le dichiarazioni dei leader
Nella sua replica la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha dichiarato: “Presidente Conte, se non ci fossero in mezzo i soldi degli italiani mi sarei divertita ad ascoltarla. Ha letto 40 minuti di resoconti parlamentari per contraddire quello che ha fatto il suo governo, smentire il suo governo. Noi in Senato abbiamo votato contro. Lei ci ha fatto tutta la sua lezioncina sul rispetto del Parlamento e poi però la settimana scorsa il ministro Gualtieri ci ha detto che il Mes non è emendabile. Delle due l’una. Lei è un presidente che ci riempie di menzogne”.
Dal leader della Lega altre parole dure all’indirizzo di Giuseppe Conte: “Presidente, sta barattando la poltrona di qualcuno con il futuro dei nostri figli”. E poi: “Noi – ha detto Salvini – le lasciamo la sua arroganza e ci teniamo la nostra umiltà. In Umbria il giudizio lo hanno già dato e presto lo faranno la Campania, la Calabria, l’Emilia Romagna. E presto lo faranno 60milioni di italiani. La vedo un po’ nervosetto”.
Sul fronte del governo si registra una posizione di prudenza da parte del Movimento 5 Stelle. Per i quali “Il Parlamento è sovrano ed è un bene che si sia deciso di non dare nessuna luce verde fino a quando il parlamento non ne discuterà. È il parlamento che parla per primo. Per noi noi tante cose nell’Unione Economica e Monetaria vanno e riviste”.
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