La parola ai candidati. Tag cloud di Bersani, Franceschini e Marino

Pubblicato il 11 Settembre 2009 alle 14:38 Autore: Lorenzo Pregliasco

 

La parola ai candidati. Tag cloud di Bersani, Franceschini e Marino

Grazie a Tagul e Wordle abbiamo analizzato il testo delle mozioni dei tre candidati alla segreteria del Pd (Bersani, Franceschini e Marino), trovando le parole-chiave in base all’occorrenza dei termini nei documenti e generando le relative nuvole semantiche (vedi anche qui).

PIERLUIGI BERSANI

La parola ai candidati. Tag cloud di Bersani, Franceschini e Marino

[ad]La sua è la mozione più breve, 6.580 parole in tutto. Svetta, prevedibilmente, la parola ‘partito‘ (40 occorrenze / 0,61 l’indice di frequenza rispetto alla dimensione del testo), tallonata da ‘lavoro‘ e ‘paese‘ (29 / 0,44). Ci sono molti ‘perché‘ (26 / 0,40), l’Italia è sempre in vista (25 / 0,38) seguita da ‘politica‘ (19 / 0,29) e un ‘sociale‘ (18 / 0,27) che si accompagna a ‘tutti‘ (16 / 0,24). Se c’è una differenza con il testo di Franceschini e Marino, sta nella costante presenza di parole gravi, o comunque impegnative, come ‘crisi‘ (14 / 0,21), ‘civile‘ (13 / 0,20), ‘responsabilità‘ (12 / 0,18). A quota 11 una serie di termini che potrebbero fare una frase: ‘vogliamo‘, ‘nostro‘, ‘progetto‘, ‘sviluppo‘, ‘crescita‘, ‘comune‘. Potrebbe sembrare un telegramma; è invece una traccia dell’insistenza di Bersani su un partito-comunità attento ai problemi economici, che si faccia carico di un’idea di Paese e lo accompagni nella crescita. Quattro volte viene citata la ‘destra‘ (0,06), nell’unico documento che attesta la parola ‘sinistra’ in quanto tale, per due volte (0,03).

 

DARIO FRANCESCHINI


Il testo è molto più lungo, ben 12.436 parole, quasi il doppio di Bersani. Che inaspettatamente supera su ‘lavoro’ (62 / 0,50) e ‘crisi‘ (32 / 0,26), mentre la coppia ‘partito‘/’politica‘ occupa secondo e terzo gradino del podio (51 / 0,41 e 43 / 34,6); stupisce anche la frequenza di parole poco usate dagli altri due candidati come ‘mondo‘ (36 / 0,29), ‘qualità‘ (32 / 0,26), ‘stato‘ (29 / 0,23) e ‘donne‘ (28 / 0,25), che – intercalate dalle ovvie ‘persone‘ e ‘paese‘ (25 / 0,20 e 23 / 0,18) – precedono altre parole-chiave come ‘fiducia‘, ‘imprese‘, ‘fare‘ (23) e ‘regole‘ (22 / 0,18). ‘Italia‘, che in Bersani e Marino troneggia ai vertici, nel testo del segretario uscente scivola al trentottesimo posto, con 20 occorrenze (0,16), appena una più di ‘giovani‘ (0,15); e, poco più lontano, spicca ‘destra’ (16 / 0,13), mentre ‘sinistra’ non compare neanche una volta (3 come ‘centrosinistra’). Anche dal testo della mozione Franceschini traspare la volontà di proporsi come un candidato nuovo rispetto a quanti «c’erano prima di me, molto prima di me», con parole-chiave decisamente meno convenzionali rispetto ai mantra congressuali degli sfidanti.

 

IGNAZIO MARINO

Di dimensione intermedia tra quelle avversarie (9.227 parole), la mozione di Marino attesta come termine più frequente ‘partito’ (56 / 0,61), a cui non segue però ‘politica‘ (40 / 0,43), ma ‘paese‘ (46 / 0,50). E dietro ai termini più ovvi per un documento congressuale emergono ‘Italia‘ (35 / 0,38), ‘tutti‘ (31 / 0,34), ‘vita‘ (31), ‘cittadini‘ (28 / 0,30), ‘politiche‘ (25, cosa diversa da ‘politica’ / 0,27), ‘sociale‘ (28 / 0,30), ‘lavoro’ (27 / 0,29), ‘democrazia‘ (24 / 0,26), ‘sviluppo‘ (21 / 0,23), ‘ricerca‘ (21), ‘vogliamo‘ e ‘essere‘ (entrambe 20 / 0,22). Appena sotto ci sono ‘promuovere‘ (17 / 0,18), ‘pubblica‘ (18 / 0,20), ‘sistema‘ (16 / 0,17), ‘risorse‘ (15 / 0,16) e ‘comunità‘ (15). Solo tre volte c’è ‘destra’ (0,03), una ‘centrosinistra’. A rimarcare la natura di una candidatura meno inserita in logiche di schieramento e che si propone di coinvolgere in un progetto concreto di rinnovamento una fetta più ampia di Paese, ma in cui ‘giovani’ appare solo sei volte (0,07), contro le dieci di ‘donne’ (0,11) – uno dei temi a cui Marino ha dedicato spazio nel discorso di apertura della sua campagna congressuale -.