Come abbiamo già scritto in questo articolo, è stato sbloccato il reddito di cittadinanza per gli stranieri che ne avevano fatto richiesta o che hanno intenzione di presentare domanda. Il blocco della domanda e pertanto anche dell’erogazione era avvenuto per via della mancanza dei documenti relativi al patrimonio da farsi dare dal proprio Paese d’origine. Viste però le difficoltà per reperire tale documentazione, alla fine si è deciso di togliere questa voce dai requisiti per l’ammissione della domanda. Gli stranieri che hanno fatto richiesta del beneficio assistenziale, potranno così presto riceverlo, comprensivo di tutti gli arretrati finora non erogati.
Reddito di Cittadinanza: i Paesi per i quali serve la documentazione aggiuntiva
In un apposito messaggio l’Inps ha fornito importanti informazioni a riguardo, elencando peraltro i 19 Paesi per i quali sarà necessario presentare la documentazione aggiuntiva. Questi ultimi sono i seguenti:
- Regno del Buthan;
- Repubblica di Corea;
- Repubblica di Figi;
- Giappone;
- Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese;
- Islanda;
- Repubblica del Kosovo;
- Repubblica del Kirghizistan;
- Stato del Kuwait;
- Malesia;
- Nuova Zelanda;
- Qatar;
- Repubblica del Ruanda;
- Repubblica di San Marino;
- Santa Lucia;
- Repubblica di Singapore;
- Confederazione svizzera Taiwan;
- Regno di Tonga.
Reddito di cittadinanza: quanti stranieri lo prendono
A seguito dello sblocco, sono in tutto 23.000 domande che saranno “scongelate”, mentre proprio in questi giorni stanno arrivando le prime comunicazioni da parte degli interessati. Gli extracomunitari che percepiranno il RdC sono 78 mila, ovvero poco meno del 7,8% della platea complessiva dei beneficiari.
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Breve riepilogo dei requisiti
In conclusione, ricordiamo che oltre ai requisiti economici validi per tutti, i cittadini extracomunitari, per avere diritto al Reddito di Cittadinanza, devono avere il permesso di soggiorno di lungo periodo, oppure il diritto di soggiorno permanente in caso di familiare di cittadino italiano o altro Paese Ue, nonché essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui almeno gli ultimi 2 in modo continuativo.
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