Robin Tax 2020 concessionari pubblici: importo, requisiti e chi deve pagare
e si pensa a ridurre alcune voci dell’imposizione fiscale, dall’altro sorgono nuove forme di contribuzioni. Ed ecco che si pensa alla Robin Tax.
Ci si avvicina alla data ultima per la presentazione e approvazione della legge di bilancio, e il governo prova a “tirare le somme”. Le voci d’entrata per le casse statali sono al vaglio dei tecnici, e si pensa a dove incrementare la pressione fiscale e dove, invece, ridurla.
A causa del malcontento generato dalla prospettiva di una plastic tax, l’esecutivo ha fatto marcia indietro. Questa passa – secondo l’aggiornamento – da 1 euro a 50 centesimi. Inoltre, la plastic tax non si applicherebbe ai materiali recuperati attraverso il riciclaggio. Tale ricalibrazione era stata annunciata dal ministro Gualtieri, il quale assicurò – in tempi non sospetti- che la misura sarebbe stata profondamente rivista “con un emendamento del governo”.
Probabile introduzione della Robin Tax: cos’è e che ritorno economico?
Se si pensa a ridurre – o per lo meno a limitare – alcune voci dell’imposizione fiscale, dall’altro sorgono nuove forme di contribuzioni. Il governo sembra voler puntare sulla Robin Tax: un’imposizione destinata ai concessionari pubblici che gestiscono infrastrutture (in particolare autostrade e aeroporti). Si includono, inoltre, le società che gestiscono servizi di telefonia, telecomunicazioni, e produttori di energia elettrica. L’imposizione corrisponde a un incremento dell’ires del 3%.
I ricavi stimati si aggirano attorno al miliardo di euro in due anni. Un piccolo tesoretto che andrebbe poi destinato all’ammodernamento delle infrastrutture e “alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”. Sembra, quindi, che la Robin Tax possa favorire – almeno sulla carta – le periferie, spesso mal collegate e bisognose di interventi infrastrutturali urgenti.
Critiche da parte di Assaeroporti
L’ipotesi della Robin Tax ha fatto sobbalzare i gestori degli aeroporti, che criticano aspramente la misura. Lo sostiene Valentina Lener, Direttrice Generale di Assaeroporti, che assicura che “i gestori aeroportuali sono chiamati a sostenere rilevanti oneri non programmati e non riconducibili ad una strategia complessiva di crescita e di sviluppo del sistema aeroportuale italiano.”
Ci si aspettano ulteriori sviluppi e commenti: la robin tax potrebbe essere già inserita nella legge di bilancio per il 2020 e il 31 dicembre – data ultima per approvare la nuova finanziaria – è sempre più vicino.
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