Rapporto sulla criminalità in Italia. Viviamo in un paese sicuro oppure no?

Pubblicato il 12 Settembre 2009 alle 14:29 Autore: Redazione

Altro dato importante è la popolazione carceraria italiana confrontata con quella degli altri paesi europei: durante il precedente Governo di centro sinistra, l’Ulivo, Rifondazione Comunista, Forza Italia ed UDC in particolare fecero passare il famoso decreto sull’Indulto, per liberare le carceri italiane. Il documento EUROSTAT mostra la seguente riepilogativa (cliccate sull’immagine per aumentare la definizione)

Popolazione carceraria Europa 1998-2007

Prima dell’indulto in Italia vi erano 59.523 carcerati. Dopo l’indulto 39.005 (2006) per aumentare a 48.693 l’anno successivo (2007).

In Francia vi erano nel 2005 59.197 carcerati e nel 2007 60.403.

In Spagna vi erano nel 2005 60.707 carcerati e nel 2007 67.100.

In Germania vi erano nel 2005 79.519 carcerati e nel 2007 73.319.

Nel Regno Unito vi erano nel 2005 85.078 carcerati e nel 2007 88.590.

Alcune Considerazioni finali

[ad]Dai dati raccolti possiamo giungere ad alcune considerazioni finali:

1. L’Italia, confrontata con gli altri principali paesi europei, è una nazione relativamente sicura. Se confrontata con i principali paesi mondiali, è una nazione effettivamente sicura. Questo in linea con le dichiarazioni del Gennaio 2009 del Ministro dell’Interno Roberto Maroni.

2. In Italia, come mostra NationMaster, si ha una bassissima confidenza nell’efficiente operato delle forze dell’ordine, solo il 54% di confidenza, che la relaga al penultimo posto tra i paesi trattati. Negli Stati Unit, il paese al mondo con il più alto numero di crimini assoluto e per certi aspetti relativo se escludiamo paesi non significativi, la fiducia nell’efficienza delle forze dell’ordine è la più alta al mondo, l’89%. Questi due dati mostrano in modo chiaro una percezione del dato oggettivo estremamente contradditorio.

3. In Italia la popolazione carceraria prima dell’indulto era al di sotto di quella dei principali paesi europei. Se la motivazione principale dell’Ulivo, Rifondazione Comunista, Forza Italia ed UDC fosse stata quella di diminuirla, allora i dati del 2007 mostrano chiaramente che si è trattato di un errore di valutazione. Riteniamo, basandoci eslcusivamente sui dati ufficiali del Governo, del Ministero dell’Interno e dell’Eurostat che il problema della popolazione carceraria o non è significante se confrontato con la Germania, Francia ed Inghilterra, oppure necessita molto più probabilmente della costruzione di nuove e più efficienti strutture carcerarie.

4. Il Ministro Maroni, nel comunicato del Gennaio 2009, affermò che sono la criminalità organizzata e l’immigrazione clandestina il vero e principale problema della sicurezza in Italia. Questi due dati non li abbiamo trattati nel nostro breve studio, ma supponiamo per un momento che il Ministro abbia ragione e nulla al momento ci porta a pensare che non sia questo il caso: come è possibile che con il più alto numero di poliziotti per 1000 abitanti al Mondo, l’Italia non riesca a far fronte a questo problema? E’ allora molto probabile che non bisogna aumentare il numero di forze dell’ordine, già ampiamente sufficiente per una nazione effettivamente sicura per gli standard internazionali, ma al limite rendere il lavoro e le strutture delle forze dell’ordine più efficienti, migliorare la dislocazione sul territorio ed eliminare la burocrazia che rallenta il loro servizio. Quindi più una riforma logistica/strutturale o al limite finanziaria che non di aumento di personale in senso stretto, supponendo che le nostre forze dell’ordine siano sufficientemente addestrate per far fronte alle sfide della criminalità del XXI secolo.

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