Veronica Cadei morta di meningite: risultati autopsia della studentessa
Veronica Cadei, disposta l’autopsia sul corpo della studentessa di matematica. Non è morta a causa della meningite. Le parole del padre
Veronica Cadei, giovanissima studentessa di matematica, è morta a causa di un’infezione causata dal Meningococco di tipo C. A definirlo è stata l’autopsia disposta sul corpo della diciannovenne nella giornata di ieri. L’esame autoptico ha dunque smentito la diagnosi di meningite. Sette medici sono ora indagati per la morte della ragazza, deceduta dopo sole ventiquattro ore dal ricovero, all’alba di martedì 3 dicembre.
Il batterio ha causato un’infezione fulminante che non ha lasciato scampo alla studentessa di origine bergamasca. Veronica Cadei aveva iniziato a lamentare un certo malessere lunedì pomeriggio, mentre si trovava all’università con alcuni amici ed era stata accompagnata all’Ospedale di Brescia in serie condizioni. I medici le avevano diagnosticato una grave forma di meningite e, dopo alcune ore, Veronica è deceduta.
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Veronica Cadei morta di meningite: infezione causata da Meningococco di tipo C
Solo l’autopsia ha poi rivelato che le meningi non riportavano alcun danno, ma che la causa della morte era stata una infezione fulminante dovuta al batterio del Meningococco. Si trattava dunque di Meningite Batterica di tipo C.
È stata dunque aperta un’inchiesta ai danni di sette medici della struttura ospedaliera, gli stessi che durante il ricovero avevano rassicurato la famiglia di Veronica dicendo che si trattava di semplice meningite.
Veronica Cadei morta di meningite: Meningococco C, che cos’è e causa del decesso
A differenza dell’infiammazione delle meningi, la meningite da meningococco gruppo C è un tipo di meningite batterica. Questa malattia, letale nella maggior parte dei casi, colpisce in particolar modo bambini e adolescenti. Essa causa un’infezione diffusa, ma non colpisce le meningi.
L’autopsia sul corpo della giovane Veronica Cadei ha dunque escluso che si trattasse di meningite. La studentessa era stata colpita dal batterio C e l’infezione aveva raggiunto un livello tale da non lasciare alcuna speranza di guarigione. Così come ha dichiarato il direttore della struttura ospedaliera, l’infezione era dunque molto grave e non prevedibile.
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