Fin dall’esordio dei primi trailer, Death Stranding ha saputo dividere il pubblico dei giocatori, tra hype e scetticismo; mantenendo quest’alone di mistero fino all’uscita del titolo, i due schieramenti sono rimasti pressappoco invariati. Non badando a chi abbia ragione o torto, sta di fatto che l’autore ha saputo trasmettere la sua visione e passione per il cinema nella sua nuova opera; andiamo a vedere chi è Hideo Kojima, cosa ha creato in passato e come ha plasmato le sue opere.
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Chi è Hideo Kojima
“Il 70% del mio corpo è fatto di cinema” si può leggere nella sua biografia su Twitter. Nato a Tokyo il 24 agosto 1963, fin dall’infanzia, Hideo sviluppa interesse per il cinema e la letteratura d’azione e d’avventura. Durante l’adolescenza accusa il lutto del padre; crescendo senza una figura paterna, Kojima vive giorno dopo giorno con un certo senso di solitudine, trovando deplorazione nelle norme sociali giapponesi. Ciò non bastò ad abbatterlo, ma lo spronò ad alimentare le sue passioni e così iniziò a scrivere racconti e a inviarli a riviste giapponesi; a causa degli standard giornalistici dell’epoca, tuttavia, lo rifiutarono: i suoi racconti vennero definiti troppo complessi e lunghi; così passò a dilettarsi con le riprese della videocamera.
Fu proprio durante gli anni universitari che, oltre alla passione per il cinema, Hideo Kojima iniziò a esplorare il mondo dei videogiochi e, nonostante l’arte videoludica fosse ancora messa in secondo piano, decise di intraprendere quella carriera. Con non poche difficoltà, riuscì ad entrare in questo settore, dove venne assunto dalla Konami; dopo anni, colse l’opportunità di farsi un nome, con Metal Gear. Il gioco ebbe un successo di critica, pubblico e di vendite tale che venne riconosciuto come uno dei primi esempi di genere stealth.
Negli anni a seguire realizzò altre opere come Snatcher, Metal Gear 2: Solid Snake e Policenauts; ma con l’avvento della prima Playstation ecco che Hideo Kojima, affiancato dall’art director Yoji Shinkawa e un giovane studio, sviluppò Meta Gear Solid; il gioco venne lodato a livello mondiale e considerato uno dei capostipiti del genere stealth. Oltre ciò, negli anni seguirono titoli per Playstation 2 come Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, i due capitoli sui mecha di Zone of the Enders e Metal Gear Solid 3: Snake Eater, concludendo il ciclo narrativo su PS3 e PS4 con Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots e Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain.
Tutte queste sue opere hanno avuto influenze dal mondo del cinema come La grande fuga di John Sturges, Blade Runner di Ridley Scott o Terminator di James Cameron; infatti la saga Metal Gear Solid può essere considerata una delle più complesse e articolate a livello videoludico (pur mantenendo qualche imperfezione di sceneggiatura e di trama).
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