È tempo di bilanci e del Bilancio: la finanziaria per il 2020 prende forma e l’esecutivo M5S-PD-LeU cerca il bandolo della matassa nella sterminata tabella di voci d’entrata e uscita. Il governo Conte è quasi pronto a sfornare una legge di bilancio che disattiverà le clausole di salvaguardia poste nell’esercizio precedente e a inserirne delle altre (l’ultima: l’incremento delle accise su benzina e carburante).
Salvini e l’attacco sul MES: “vogliamo stare in Europa, ma non da servi”
Il leader dell’opposizione, Matteo Salvini, ha attaccato veementemente il premier Conte per la volontà di quest’ultimo di firmare l’accordo per il fondo salva Stati (conosciuto anche come MES). Il costo, difficile da stimare, può oscillare da pochi miliardi di euro fino – nel peggiore dei casi – ai centoventicinque (125) miliardi. Le operazioni verrebbero finanziate con un criterio di proporzionalità: le economie più forti (in primis la Germania) darebbero di più, mentre le più piccole contribuirebbero di meno.
Il leader del carroccio ha organizzato una raccolta firme per manifestare il proprio dissenso contro il Meccanismo Europeo di Stabilità. ” “Grazie per le decine di migliaia di firme che stiamo raccogliendo da stamattina in 1500 piazze italiane per fermare un trattato internazionale che volevano approvare in segreto, che mette a rischio il futuro e il lavoro di tanti cittadini italiani. Noi vogliamo stare in Europa, ma non da servi.” Salvini si chiede, poi, se
Governo, ultime notizie: per Salvini, è l’esecutivo delle tasse
Salvini rincara la dose, assicurando che questo esecutivo aumenta l’imposizione fiscale “però una volta al mese, un po’ a maggio, un po’ a giugno, un po’ ad agosto”. Il riferimento è all’introduzione della plastic tax e della sugar tax. Secondo l’ultima bozza del def, verranno attivate in momenti differenti del 2020 e sicuramente a anno inoltrato. Oltre a queste due imposte già ampiamente discusse, potrebbe essere inserita – con quasi assoluta certezza – la robin tax (un’imposta che farebbe incrementare l’IRES per i concessionari pubblici dal 24 al 27%).
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