Stella espulsa dalla galassia a velocità record: la scoperta di S5-HVS1
Una stella grande due volte e mezzo il nostro Sole è stata individuata mentre veniva espulsa dalla nostra galassia ad una velocità anomala. I dati raccolti dall’Anglo-Australian Telescope e dal telescopio Spaziale Gaia hanno permesso ai ricercatori non solo di misurare velocità e direzione che la porteranno nello spazio intergalattico, ma anche di comprendere come sia stato possibile per questa stella acquisire la sua sorprendente velocità di moto.
Da qualche mese a questa parte astrofisici come Ken Shen, Università della California, stanno lavorando sui dati rilasciati dal satellite Gaia ed in particolare, il team di ricercatori guidati da Shen, si sono concentrati proprio sulle stelle che si muovono molto velocemente nello spazio, battezzandole col nome di stelle ad ipervelocità (o stelle ribelli) e stanno tuttora cercando di comprendere le cause della loro velocità estrema.
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Le stelle ad ipervelocità
Secondo le ipotesi formulate dal Team di Shen molte di queste stelle, alcune provenienti da altre galassie, sono state lanciate nello spazio ad altissima velocità poiché si trovavano a distanza molto ravvicinata da un’esplosione di una Supernova oppure, in altri casi, la causa era da attribuirsi ad una rottura dell’equilibrio di un sistema binario.
Per S5-HVS1 i dati hanno suggerito che la stella espulsa appartenesse, dunque, ad un sistema binario (sistemi dove due stelle orbitano attorno l’una all’altra), ma questa, seppure fosse stata separata dalla sua compagna da una terza stella che ha rotto l’equilibrio del sistema, viaggia troppo velocemente suggerendo agli astrofisici che a farla scappare via dal suo sistema binario sia stata una forza gravitazionale molto più grande.
Quasi tutte le stelle della nostra galassia ruotano attorno al buco nero super massiccio situato al centro di essa, il buco nero è conosciuto con il nome di Saggittarius A (4,31 × 106 masse solari) ed è stata la violenta interazione tra questo e la stella in questione a dare origine al fenomeno che gli astronomi hanno osservato.
Una delle teorie più accreditate dai ricercatori è quella volta ad ipotizzare che entrambe le stelle del sistema binario si siano originate all’interno del disco di accrescimento del buco nero circa 5milioni di anni fa, il quale possiede abbastanza materiale da rendere possibile la formazione di migliaia di stelle attorno ad esso. Data la loro prossimità dal buco nero la massa di quest’ultimo ha spezzato il delicato equilibrio tra la gravità e il momento che manteneva stabile il sistema binario dando origine alla caotica rotazione delle due stelle attorno a Sagittarius A. La stella più massiva è stata completamente disintegrata finendo all’interno del suo orizzonte degli eventi mentre S5-HVS1 ha ottenuto abbastanza velocità da vincere l’attrazione gravitazionale del buco nero e finire sparata ad altissima velocità nello spazio.
In questo momento la stella ad ipervelocità S5-HVS1 si sta allontanando dalla Via Lattea alla velocità di 6milioni di km/h (circa un-centosettantesimo della velocità della luce) e gli astronomi di tutto il mondo sperano che i dati raccolti dal progetto di mappatura stellare portato avanti grazie al telescopio Gaia, che si stima sarà completo per il 2021, fornirà degli altri dettagli fondamentali sul fenomeno delle stelle iperveloci e che ci fornisca un altro punto di vista sul quadro del nostro attuale modello dell’Universo.
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