Lo scorso 3 dicembre 2019 l’emendamento Melilli (PD) relativo all’obbligo di annotazione al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) dei contratti di noleggio a lungo termine (oltre i 12 mesi) e il pagamento del bollo auto a carico del locatore, è stato ritirato in Commissione Finanze alla Camera. Tuttavia, il giorno seguente, come riporta Quattroruote, l’emendamento è stato riproposto presso la stessa Commissione con delle modifiche formulate dal governo. La misura deve ancora essere approvata, ma vista la riformulazione adoperata dal governo, è presumibile che possa passare.
Bollo auto noleggio a lungo termine: cosa cambia nel 2020
Quindi la nuova misura prevede che a partire dal 1° gennaio 2020 chi utilizza il veicolo optando per il noleggio a lungo termine sarà tenuto esclusivamente “al pagamento della tassa automobilistica con decorrenza dalla data di sottoscrizione del contratto e fino alla scadenza del medesimo”. Solo nell’eventualità di pagamenti cumulativi, come nel caso delle flotte, il versamento spetterà al locatario.
PagoPa: come funziona il pagamento del bollo nel 2020 e quanto è l’importo con le commissioni
L’emendamento Melilli è fortemente sostenuto da Regioni e Province autonome, visto che al momento le aziende che si occupano di noleggio auto sono tenute a versare l’imposta nei luoghi dove sono immatricolati i veicoli e ovviamente questi luoghi sono quelli in cui bollo auto e Imposta provinciale di trascrizione costano di meno, in particolare nelle Province autonome di Trento e Bolzano. Come riporta Facile.it, per un’auto Euro 6 si paga una tassa di 1,96 €/kW a Trento e di 2,05 €/kW a Bolzano (contro i 2,58 €/kW della Lombardia e i 2,84 €/kW del Lazio).
Da qui la necessità di trasferire l’obbligo di pagamento del bollo dal locatario al locatore, in modo tale che le altre Regioni non subiscano tale ingiustizia, ovvero la mancata riscossione di un’imposta relativa a un’auto che circola sulle sue strade, ma la cui imposta ha riempito le casse di altri luoghi dove quel veicolo non circola, né usura le strade o inquina, stando alla spiegazione di Melilli. Anche se le associazioni di categoria parrebbero smentire questa tesi, visto che tale strategia è spesso utilizzata da grandi multinazionali, che poi distribuiscono i loro veicoli su tutto il territorio e non su una Regione specifica. Seguiranno aggiornamenti relativi alla approvazione ufficiale e definitiva della novità.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it