Autovelox: distanza cartello di segnalazione abolita, la sentenza
La distanza tra autovelox e il cartello di segnalazione è abolita: lo ribadisce la Corte di Cassazione con una recente sentenza. Cosa cambia.
La distanza tra autovelox mobile e l’apposito cartello di segnalazione non può essere fissa, perché tutto dipende dal tipo di strada che si sta percorrendo. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con una recente sentenza, la n. 32104 del 9 dicembre 2019. Attenzione, però, perché stiamo parlando di autovelox mobili e non fissi, ovvero quei rilevatori di velocità controllati dalle pattuglie della polizia e trasferibili da un luogo all’altro, e non delle apparecchiature fisse che si trovano sempre nello stesso identico posto.
Autovelox mobile e distanza segnaletica: cosa cambia
La distanza tra autovelox mobile e segnaletica di avviso era di 1 km, ma tale distanza fissa è stata abolita dalla recente pronuncia della Cassazione, che ha ribadito quanto già espresso in precedenza. La distanza può infatti variare in base al tipo di strada che si sta percorrendo, basta che sia adeguata allo stesso. Ad esempio, in città la velocità con cui si guida è sempre relativamente bassa, perciò lo spazio di frenata sarà più ridotto, e quindi la distanza tra cartello e autovelox mobile può anche essere minore di 1 km. Diverso il discorso sulle autostrade, dove la velocità è considerevolmente maggiore e di conseguenza il tempo di rallentamento più lento. In questo caso, se l’autovelox mobile è a meno di 1 km dal cartello, allora l’eventuale multa comminata sarà impugnabile. La distanza massima tra la segnaletica e l’autovelox resta invece di 4 km. Ciò significa che se la pattuglia è a 5 km di distanza dal cartello, allora sarà necessario ripetere la segnaletica, altrimenti quanto rilevato sarà altrettanto nullo.
Distanza adeguata: chi la decide
Abbiamo parlato di distanza adeguata, ma chi decreta quanto sia adeguato lo spazio tra la segnaletica e il rilevatore di velocità? A farlo è il giudice di pace, che deciderà su ogni eventuale ricorso contro la multa presentato dall’automobilista.
Autovelox fissi: non cambia nulla
Quanto appena detto vale però solo per gli autovelox mobili e non per quelli fissi. Questa è una contraddizione in termini perché l’automobilista non sa quale tipo di rilevatore ci sarà dopo il cartello. Un problema di cui non si dovrebbe tenere conto visto che si è obbligati a rispettare il limite di velocità su ogni strada, ma che di fatto apre un buco importante in quella che oggi è la normativa da seguire. Per l’autovelox fisso, quindi, la distanza resta sempre di 1 km.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it