In tema di multe stradali non mancano di certo i ricorsi e le conseguenti decisioni delle autorità giudiziarie. Come nel caso della multa dichiarata nulla, poiché emessa per il tramite di un autovelox posizionato sul senso di marcia sbagliato rispetto a quello previsto dal provvedimento di autorizzazione. Così ha stabilito la Corte di Cassazione in una sua recente sentenza. Vediamo più da vicino in che consiste questa specifica ipotesi di multa nulla e come farla valere.
Multa nulla per colpa dell’autovelox: la vicenda e le parole della Cassazione
Ci richiamiamo ad una sentenza di quest’anno della Suprema Corte, la quale di fatto conferma la tesi del giudice di pace e del giudice di secondo grado, presso cui un Comune aveva fatto ricorso. In sintesi il giudice di legittimità ha, in ultima analisi, dato ragione all’automobilista ed annullato la contravvenzione (e la conseguente multa) per eccesso di velocità del conducente. La motivazione è piuttosto semplice e banale: l’autovelox era stato posizionato in modo errato sulla sede stradale, ovvero non nel luogo indicato dal provvedimento del Prefetto. Insomma, una semplice svista o disattenzione da parte degli addetti all’installazione del dispositivo, è tale da rendere una multa nulla.
In particolare, la magistratura ha riconosciuto le pretese dell’automobilista, accogliendo di fatto la sua opposizione al verbale di multa emesso dalla Polizia Municipale, per violazione dell’art. 142/8 del Codice della Strada, relativo ai limiti di velocità. Come accennato, l’accertamento della multa nulla è avvenuto sulla base del fatto oggettivo del posizionamento dell’impianto elettronico per la rilevazione della velocità, sul lato destro della carreggiata, invece che sul lato sinistro (come invece previsto ed autorizzato dall’Ente proprietario della strada).
Insomma, un gesto imprudente al momento dell’installazione è tale da giustificare la nullità della multa. Assai chiarificatrici le parole della Suprema Corte nel definire il comportamento del Comune stesso, cui si imputa di non aver tenuto conto “che il prefabbricato installato, per il senso stesso dell’autorizzazione, era legittimato a rilevare la velocità dei soli veicoli provenienti in quel senso di marcia ma non anche, come è avvenuto, nel caso in esame, per le autovetture che provenivano dalla direzione opposta. Piuttosto, era necessario che fosse installato altro rilevatore per il contrapposto senso di marcia corredato da ogni elemento di identificazione e preventivamente segnalato, con appositi cartelli, opportunamente collocati nello stesso senso di marcia“.
Come si annulla?
Sulla scorta di questa rilevante precisazione giurisprudenziale della Cassazione, l’automobilista potrà fare un efficace ricorso contro la multa stradale – emessa da un autovelox posizionato in modo sbagliato – o in autotutela, o presso il giudice di pace o il Prefetto (qui la guida).
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