Il 9 Febbraio 1997 il Ritratto di Signora, celebre opera di Gustav Klimt, scompare misteriosamente. Le ipotesi sugli autori del misfatto si moltiplicano, dalle più classiche alle più stravaganti. Ventidue anni dopo, si scopre che in realtà il quadro non aveva percorso molta strada.
Scomparso nel 1997 da Piacenza
Tutto fa pensare che Ritratto di Signora, realizzato tra il 1916 e il 1918 dal pittore viennese Gustav Klimt, sia ritornato alla luce. La notizia del ritrovamento del quadro, diffusasi in queste ultime ore, non è ancora ufficiale: l’opera deve passare al vaglio della valutazione di autenticità degli esperti. Ma sembra proprio che il dipinto non si sia mai mosso da Piacenza, anzi: dalla stessa Galleria Ricci Oddi, da dove era scomparso il 9 Febbraio di ventidue anni fa. La Galleria, allestita nel 1931 per accogliere il lascito dell’imprenditore Giuseppe Ricci Oddi, aveva prontamente denunciato il furto, ma nonostante estese ricerche, una ridda di ipotesi e l’intervento della TV, di Ritratto di Signora non si era saputo più nulla.
Le ipotesi sulla scomparsa di Ritratto di Signora
Il trafugamento di Ritratto di Signora aveva suscitato scalpore non solo a Piacenza, per la celebrità del suo autore – Gustav Klimt fu uno dei capofila della Secessione Viennese – e per il valore dell’opera. Subito si era scatenata una moltitudine di ipotesi; dalle più classiche – un furto commissionato dalla criminalità organizzata, oppure da un facoltoso appassionato d’arte, o ancora messo a segno per poi rivendere il quadro a peso d’oro – alle più improbabili, come quella che voleva Ritratto di Signora trafugato per essere posto al centro di messe nere e riti esoterici. Per qualche tempo era stata seguita la pista, suggerita da un sedicente ladro, di un intrigo internazionale, con il quadro di Klimt fatto sparire da esponenti del traffico di stupefacenti e pietre preziose. Erano state compiute approfondite analisi su un’impronta impressa sulla cornice e, nel 2017, anche Chi L’Ha Visto? aveva dedicato un servizio a questo misterioso caso. Ma niente. Anche i rumors sul riscatto richiesto dall’autore del furto si erano rivelati privi di fondamento.
Ritratto di Signora ritrovato per caso
I lavori di manutenzione dell’edificio dell’architetto Giulio Ulisse Arata che ospita la Galleria Ricci Oddi hanno svolto un ruolo fondamentale nella conclusione di questa rocambolesca storia: nel corso della sfoltitura di una pianta di edera, è stata scoperta un’imposta che celava un vano entro cui era riposto Ritratto di Signora. Tutto porta a pensare, data anche la poca cura con cui avevano sistemato il dipinto – semplicemente avvolto in un contenitore in materiale plastico – che i trafugatori avessero in progetto di sistemare il quadro solo temporaneamente nella cavità, per poi, una volta calmate le acque, portarlo via in tutta calma. Cosa che non era riuscita per via del clamore generato e delle ricerche che portate costantemente avanti in questi ventidue anni.
Il direttore della Galleria: “Se fosse l’originale sarebbe una vittoria”
Non si sono fatte attendere le reazioni al clamoroso ritrovamento di Ritratto di Signora, che, trafugato nel 1997, è stato rinvenuto in un’intercapedine lungo il perimetro esterno dell’edificio che ospita la Galleria.
Il Questore di Piacenza, Piero Ostuni, ha dichiarato al quotidiano piacentino Libertà: “Su disposizione delle autorità giudiziarie verrà custodito in un luogo riservato, per gli accertamenti tecnici necessari”. Il direttore della Galleria Ricci Oddi, Massimo Ferrari, però dopo aver detto: “I timbri e la ceralacca sono regolari, se fosse quello originale sarebbe una grande vittoria” predica prudenza, ricordando che è stata accertata la presenza di molte imitazioni del capolavoro di Klimt: “Sei o sette almeno. Tuttavia, in questo caso, le circostanze lasciano pensare che potrebbe essere la volta buona. Chi ha visto il quadro assicura che è in ottime condizioni, che porta i timbri e i sigilli dell’epoca e che non aveva la cornice, che in effetti era stata tolta quando fu rubato”.
Ancora non è sicuro se il quadro sia sempre rimasto lì, o se qualcuno ce l’abbia portato per favorire il suo recupero. Ma anche il direttore della Galleria è sicuro che si tratta di “Un quadro straordinario, che potrebbe attirare qua decine e decine di migliaia di appassionati di pittura”.
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