Agenzia delle Entrate: accertamenti fiscali fine anno in arrivo. La procedura
Agenzia delle Entrate al lavoro per inviare gli accertamenti fiscali che a partire dal 2020 non risulterebbero più validi. Ecco le ultime notizie.
Gli ultimi giorni dell’anno sono anche quelli in cui possono arrivare accertamenti fiscali. Il tempismo è perfetto, perché alcuni di questi accertamenti, a partire dal 1° gennaio 2020, non sarebbero più validi, visto che interverrebbero i termini di prescrizione. Per questo motivo gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, in queste giornate di dicembre, sono fortemente impegnate a notificare gli avvisi di accertamento prima che decadano ai contribuenti non in regola con la propria posizione fiscale.
Agenzia delle Entrate: accertamenti fiscali entro quando
I termini di accertamento fiscale 2020 dovranno essere notificati entro il 5° anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione, nell’eventualità di irregolarità della stessa, oppure entro il 31 dicembre del 7° anno seguente alla dichiarazione che non è stata presentata o è stata ritenuta nulla.
Per verificare se il diritto alla riscossione è ancora valido o sia intervenuta la decadenza, bisognerà controllare la data di consegna dell’avviso di accertamento all’ufficiale giudiziario o all’ufficio postale: non dunque quella che si trova sulla notifica del plico.
Agenzia delle Entrate: avviso di accertamento fiscale in prescrizione, gli anni
Pertanto l’Agenzia delle Entrate è tenuta a notificare gli avvisi di accertamento fiscale entro il 31 dicembre 2019 relativi all’anno 2014, in caso di dichiarazione presentata ma irregolare e al 2013 nell’eventualità di dichiarazione omessa. Dunque, se l’avviso di accertamento fiscale relativo al 2014 arriva a gennaio 2020, è necessario sapere che sono decaduti i termini e l’atto è quindi prescritto.
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Come, dove ed entro quando contestare un atto prescritto
In questo caso sarà necessario contestare l’avviso presentando ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dalla data in cui si è ricevuto l’atto. Se l’importo del contenzioso supera i 50 mila euro sarà necessario ricorrere alla mediazione tributaria.
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