La nottata di martedì ha consegnato all’Inter un’altra amara eliminazione nella fase a gruppi della Champions League. Per il secondo anno consecutivo, i nerazzurri abbandonano la massima competizione europea per club già dopo le prime sei partite, dovendo rimandare dunque nuovamente l’appuntamento con la fase ad eliminazione diretta, che manca dall’ormai lontano 2012.
Ma, rispetto allo scorso anno, quest’uscita dalla Champions è diversa e in fondo meno cocente, non tanto per come avvenuta, quanto per ciò che potrà accadere in futuro.
L’Inter continua ad aver obiettivi molto importanti
Nel dicembre 2018 la squadra meneghina si eliminò “da sola” impattando contro il già estromesso da tutto PSV Einhoven a San Siro, buttando all’aria un passaggio del turno che, dopo le prime due uscite europee, sembrava soltanto da controllare e ufficializzare. Si trattava di un’Inter totalmente diversa, nonostante siano passati soli dodici mesi: in campionato l’obiettivo era il quarto posto e non c’erano grosse chance di andare molto avanti in Europa League, come poi effettivamente accaduto.
Quest’anno, però, sotto la guida sapiente di Antonio Conte i nerazzurri sono in corsa su ogni fronte. Guardando in faccia la realtà, il passaggio agli ottavi di Champions avrebbe garantito sicuramente un buon assegno circolare, ma in campo l’eliminazione sarebbe probabilmente stata rinviata solo di poche settimane.
Al momento è in testa alla classifica di Serie A: l’Inter potrà provare a dire la sua anche in Europa League, competizione troppo spesso snobbata senza alcun apparente motivo dalle squadre italiane. Una vittoria a Danzica il prossimo 27 maggio non sarebbe sicuramente roba da poco, ma la concorrenza – seppur al momento poca e non di livello massimo – c’è e i tranelli sono nascosti dietro ogni angolo. Questa coppa può diventare un obiettivo concreto, soprattutto con qualche nuovo innesto che a gennaio si renderà in ogni caso indispensabile.
Dunque, questa eliminazione può trasformarsi in una nuova buona possibilità, senza tralasciare l’obiettivo scudetto. L’incidente di percorso europeo era preventivato al momento del sorteggio dell’agosto scorso, ma l’Inter avrebbe potuto fare sicuramente molto meglio.
Se la rimonta subita al Camp Nou può rientrare in un discorso legato ad un percorso di crescita, lo stesso non si può dire per quella di Dortmund o per la partita casalinga inaugurale contro lo Slavia Praga. Nell’ultimo match, le riserve del Barcellona si sono dimostrate ben più ostiche di quanto molti si sarebbero aspettati, ma gli errori sotto porta hanno pesato più che mai.
Difficile pronosticare il resto della stagione interista, considerando la loro “pazzia calcistica” conclamata da tutti, ma l’obbligo di vittoria a tutti i costi non sussiste. L’obiettivo dichiarato è quello di crescere anno dopo anno, dopo stagioni che tutti i tifosi vorrebbero scordare e, arrivati a dicembre, possiamo probabilmente dire che la stagione dell’Inter comincia solo adesso. Con buona pace delle Grandi Orecchie.
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