Ormai tramite smartphone si possono già fare un sacco di cose, come ad esempio scannerizzare il biglietto aereo, o pagare un bollettino tramite home banking. Presto si potrà anche mostrare la carta d’identità, oppure la patente o ancora il passaporto. E questo sarà possibile grazie al servizio Identity Credential, annunciato di recente da Google e Qualcomm in occasione dello Snapdragon Tech Summit, tenutosi a Maui, nelle isole Hawaii.
Carta d’identità e patente su smartphone: quando e dove arriverà Identity Credential
Identity Credential potrebbe essere disponibile già a partire dal prossimo autunno, quando sarà rilasciata la nuova versione del sistema operativo mobile di Google, Android R. Attenzione però, perché tale funzionalità non sarà disponibile su tutti i dispositivi, ma solo su quelli alimentati con processore Qualcomm Snapdragon 865 ed equipaggiati per il 5G.
Naturalmente il servizio non sarà obbligatorio su tutti i dispositivi, nel senso che le aziende produttrici potranno scegliere su quali smartphone mettere questa funzionalità e su quali evitarla. Resta comunque l’interesse per questa novità, che va di fatto ad arricchire ulteriormente il bacino di potenzialità di uno smartphone, ormai indispensabile nella vita quotidiana per effettuare quasi qualsiasi pratica.
Carta d’identità su smartphone: quale rischio per la sicurezza?
Resta poi il rischio sicurezza, così come la definizione di alcuni aspetti normativi, ma per ora sembra ancora presto per approfondire il tema. Anche se Jesse Seed, Senior Director di Qualcomm responsabile del comparto security, ha già affermato quanto segue: “Insieme a Google abbiamo sviluppato la base dei sistemi di sicurezza, software e hardware, che permette di portare tutti i nostri documenti sul telefono in modo che siano inattaccabili dall’esterno e possano essere riconosciuti come validi. Poi, che questa opportunità diventi reale, come peraltro già accade in Cina, sarà una decisione in mano ai singoli legislatori”. Per l’Europa potrebbe volerci un po’ più di tempo, ma l’obiettivo ora è quello di arrivare “a legare la validità dei nostri documenti ai dati biometrici conservati sul nostro telefono, in modo che non solo i dati sensibili saranno protetti, ma anche la certezza della validità di questi”.
Seguiranno aggiornamenti sulla materia, soprattutto perché la presentazione del servizio sarà ufficializzata solo verso il mese di maggio, mentre il rilascio della versione per tutti (dopo le sperimentazioni della versione beta) sono previste per il prossimo autunno, lo ricordiamo, solo su alcuni dispositivi.
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