Era il 12 dicembre 1969, erano le 16.37, a Milano c’era la nebbia e la temperatura era bassa. Faceva freddo, le persone che si aggiravano nei pressi di Piazza Fontana si coprivano a più non posso, rincorrendo le proprie destinazioni. Poi una luce forte, accecante, durò una frazione di secondo, scolpita nelle menti dei testimoni, a cui seguì un boato, forte come un tuono che saliva dalla terra. Il bilancio finale racconta di 17 morti e più di 80 feriti.
Strage Piazza Fonteiana: la dinamica degli eventi
Erano passate le quattro, per l’appunto, ma le persone c’erano ancora nella Banca nazionale dell’Agricoltura, perché il venerdì pomeriggio si teneva una specie di mercato dove contadini e commercianti parlavano di prodotti agricoli e altre tipologie di scambi. L’uomo che entra con una borsa di pelle sa che molte di quelle persone, di lì a breve, non ci saranno più.
Quando la Banca esplode, quel che resta è un cratere e poi una sedia. Quelle sono immagini che resteranno scolpite nella memoria di chi c’era e di chi sarebbe venuto pochi minuti più tardi: il resto ha un odore acre di morte, sangue e pezzi di abbigliamento.
È un punto di svolta nella storia dell’Italia del dopoguerra: la politica brucia, tra incertezza e indecisione, mentre il Paese è a lutto. A Milano, il giorno dopo si ferma tutto, e anche il servizio pubblico sospende gli spettacoli di varietà, compresa la celebre Canzonissima. Nel Paese, già in clima di forte agitazione, non si parla d’altro. E si parlerà ancora della strage di Piazza Fontana anche negli anni a venire: 3 inchieste, 7 processi, ma è ancora caccia ai responsabili.
Le piste
Dapprima furono gli anarchici, con l’arresto di Pietro Valpreda, poi assolto nel 1985, e la morte di Giuseppe Pinelli; poi fu il turno dei neofascisti di Ordine Nuovo, con l’incriminazione di Giovanni Ventura e Franco Freda. Arriva una nuova ondata negli anni Novanta, che riparte dai neofascisti di Ordine Nuovo, come i militanti Carlo Digilio e Martino Siciliano, ma poi arriva l’assoluzione per tutti. Negli anni Duemila torna in auge la matrice neofascista. Alla fine dell’ultimo processo risalente al 2005 la Corte di Cassazione afferma che la strage venne realizzata dalla cellula eversiva di Ordine Nuovo, capitanata da Ventura e Freda, che però sono già stati assolti con la sentenza definitiva del 1987 e quindi non sono più imputabili. Per ciò che concerne gli esecutori materiali dell’attentato non è mai stata emessa una sentenza definitiva e continua l’alone di mistero attorno a ciò che avvenne quel maledetto 12 dicembre del 1969 a Piazza Fontana, Milano.
Strage Piazza Fontana: 50° anniversario, le celebrazioni
Intanto oggi giovedì 12 dicembre 2019 sono in programma delle celebrazioni per ricordare il tragico evento. Come quello organizzato dall’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 69. Dopo il consiglio comunale straordinario previsto alle 14.30, alle ore 15.45, a Piazza della Scala, sfilerà il Corteo 12 dicembre con una manifestazione commemorativa. Il programma si chiuderà con un concerto in ricordo delle vittime della strage di Piazza Fontana presso la Sala Orlando di Palazzo Castiglioni, a Corso Venezia.
Sarà giorno di commemorazione anche sul servizio pubblico. Dall’edizione speciale del Tg1 che seguirà la diretta di Milano 50° anniversario della strage di Piazza Fontana alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai servizi della Vita in Diretta, fino alla docu-fitcion seriale di Francesco Micciché “Io ricordo. Piazza Fontana” sulle inchieste e i processi che si sono suseguiti nel corso degli anni. Infine non può mancare la puntata speciale di Porta a Porta. Su RaiDue toccherà al ricordo cinematografico “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, mentre su Rai Cultura ci sarà uno speciale che si occuperà della ricostruzione degli eventi di quell’infausto giorno.
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