Sulle pensioni ultime notizie riportano le analisi aggiornate sui costi di Quota 100, che potrebbero essere superiori rispetto a quanto originariamente preventivato. In realtà, come riporta l’Ufficio parlamentare di bilancio, sarebbero i risparmi quantificati nell’ultimo anno a essere di gran lunga inferiori rispetto alle stime. Invece degli 1,3 miliardi di euro stimati, i risparmi potrebbero infatti essere più che dimezzati, calando verso i 600 milioni. Ciò dovrebbe avvenire nel 2021, che come ben sappiamo sarà anche l’ultimo anno di Quota 100, che terminerà il 31 dicembre.
Pensioni ultime notizie: Quota 100, caos domande a fine 2021?
Non sarebbe da stupirsi: in Italia siamo abituati a fare le cose all’ultimo minuto e il trend potrebbe coinvolgere anche la rincorsa a quel pensionamento anticipato chiamato Quota 100. Questa è l’ipotesi dell’Upb che nell’ultimo report fa riemergere tutti quei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti nel 2019 o ancor di più nel 2020 ma che rimanderanno per il momento il discorso Quota 100. E se costoro dovessero presentarsi presso i Caf nell’ultimo mese del 2021, magari per paura del futuro o semplicemente perché alla fine si sono decisi, le conseguenze ricadrebbero sui risparmi preventivati. Che sarebbero molto importanti nell’ottica di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva.
Come spiega Il Sole 24 Ore, l’UpB “fa anche un’ipotesi più prudenziale, ovvero che la corsa degli ultimi mesi si determini con una propensione media al pensionamento del 65% anziché del 100%, nel qual caso la minore spesa scenderebbe a 840 milioni con un tasso di rifiuto delle domande presentate all’Inps del 10%”. Tasso di rifiuto che è un’altra variabile considerata e che calerebbe dal 14% registrato finora nel 2019. “Nel 2020, per esempio, se le domande respinte si fermassero al 10% la minore spesa si ridurrebbe di 50 milioni (sui 2 miliardi stimati) mentre nel 2021 questo solo fattore peserebbe per 100 milioni”.
Pensioni ultime notizie: lo scalone post Quota 100
A partire dal 1° gennaio 2022, per andare in pensione di vecchiaia sarà necessario avere 67 anni di età: per sfruttare la pensione anticipata, invece, bisognerà avere 43 anni di contributi. Sostanzialmente si tratta rispettivamente di 5 anni di età e 5 anni di contributi in più per andare in pensione. Di fronte a uno scalone lungo 5 anni, gli indecisi o gli irremovibili (ma non troppo) verso la fine del 2021 potrebbero farsi salire le ansie e sposare la soluzione Quota 100.
Una soluzione potrebbe comunque esserci: garantire una soluzione di flessibilità che sia intermedia tra l’uscita con Quota 100 e l’uscita con il pensionamento ordinario di vecchiaia o di anzianità. Questo sarà uno dei temi caldi che saranno discussi in occasione del tavolo di confronto tra sindacati e governo previsto per inizio gennaio.
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