Pensioni ultima ora: potrebbero entrare in vigore presto novità molto significative in materia previdenziale con l’ok alla legge di bilancio. E in questo caso non si parla della sempre molto dibattuta Quota 100. Infatti è stato approvato un subemendamento presso la Commissione Bilancio del Senato con cui si aumenta a 10 anni la durata del riscatto ai fini pensionistici dei periodi non coperti da contribuzione.
Pensioni ultima ora, modifica al testo di Legge
Il decreto legge n. 4/2019 «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.» prevede all’articolo 20, la «Facoltàdi riscatto periodi non coperti da contribuzione». Vediamo esattamente cosa recita la norma.
1. In via sperimentale, per il triennio 2019-2021, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidita’, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonche’ alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione, hanno facoltà di riscattare, in tutto o in parte, i periodi antecedenti alla data di entrata in vigore del presente decreto compresi ((tra l’anno del primo e quello)) dell’ultimo contributo comunque accreditato nelle suddette forme assicurative, non soggetti a obbligo contributivo e che non siano già coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria ((parificandoli a periodi di lavoro)). Detti periodi possono essere riscattati nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi.
Da 5 a 10 anni il periodo riscattabile ai fini pensionistici
Pensioni ultima ora – La modifica normativa che potrebbe essere approvata a breve dovrebbe portare tale periodo massimo da 5 anni a 10 anni.
In questo modo sarebbe di 120 mesi il periodo potenzialmente interessato dal riscatto ai fini pensionistici dei periodi non coperti. 120 mesi anche non continuativi. Pertanto chi sino al 31 dicembre 1995 non ha maturato un’anzianità contributiva e non è titolare di pensione, vede aprirsi davanti a sé una strada in più per raggiungere la pensione. Il tutto sempre a condizione che il testo venga definitivamente approvato dal Parlamento e diventi legge.
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